mercoledì 4 gennaio 2012

Asa branca e altre storie - Seconda Parte

4) Berimbau – Baden Powell e Vinicius de Moraes (samba 1964)



Il testo di questo brano, che da sempre è nel mio repertorio, è stato scritto da Vinicius de Moraes, mentre la musica è del più grande chitarrista brasiliano di tutti i tempi: Baden Powell.

Il Berimbau è uno strumento a percussione con una sola corda e una specie di piccola cassa armonica ricavata da una zucca essiccata ed è lo strumento che accompagna la Capoeira, una sorta di arte marziale africana che ancor oggi si pratica a Bahia e riscuote successo in tutto il mondo.

Nel testo della canzone si parla di "Capoeria" che è il nome di un lottatore dell’omonima arte marziale.
Berimbau e Capoeira sono stati portati in Brasile dagli schiavi africani prigionieri dei conquistatori Portoghesi e Olandesi; per questo entrambi sono simboli della voglia di libertà e dell’abolizione della schiavitù.




Ai chitarristi appassionati di Baden Powell consiglio vivamente di andare a farsi un giretto sul bellissimo sito internet gestito dal figlio, dove potete trovare, tra l'altro, moltissime tabulature delle canzoni del grande Baden:






5) Expresso 2222 – Gilberto Gil (baião  1972) 

E’ forse la canzone (un baião) più conosciuta di Gilberto Gil, quella che, per prima, lo ha portato al grande successo.
Gilberto racconta “l’inaugurazione” di un piccolo treno, l’Expresso 2222 appunto, che collegava (non saprei se esista ancora) le periferie a “Central do Brasil”, la stazione centrale di Rio de Janeiro …
Forse esiste un’analogia tra il treno expresso 2222 e il "treno del successo" che Gilberto Gil prese a Salvador de Bahia (sua città natale) per arrivare a Rio de Janeiro.
Il famoso riff iniziale della chitarra classica di Gil è una di quelle cose che fa innamorare della musica brasiliana i chitarristi alle prime armi ….. e che mi ha fatto letteralmente impazzire prima di riuscire a riprodurlo in modo accetabile J
A proposito di “Central do Brasil” vi è capitato di vedere il film omonimo ? Ve lo consiglio vivamente.

Nel videoclip qui sotto, una rarità del 1972, Gilberto Gil presenta la sua nuova canzone al grande pubblico in uno spettacolo al Teatro Municipal di Rio de Janeiro (assieme al suo amico Caetano Veloso), spettacolo registrato e mandato in onda in televisione da TV Globo; questo video è forse la testimonianza più autentica della nascita di una nuova stella della MPB : Gilberto Gil.    




6) Sinhà – Chico Buarque e João Bosco (afro samba 2011)

Questa è l’unica canzone della nostra nuova raccolta di registrazioni che è stata scritta ai giorni nostri, pochi mesi fa in realtà, dal più grande di tutti, dal più grande di sempre : Chico Buarque ed è contenuta nel suo ultimo disco : Chico 2011. (vedi post precedente)
Eppure “Sinhà” racconta una storia molto antica di un Brasile che non c’è più; un Brasile dell’epoca coloniale, con schiavi, padroni, punizioni corporali e un samba molto africano.
La canzone racconta la storia di uno schiavo torturato e mutilato perché accusato di aver guardato le nudità della sua (?) padrona, Sinhà, mentre questa si faceva il bagno al fiume
Di conseguenza anche questa canzone è entrata di diritto nella nostra raccolta di cover.












lunedì 2 gennaio 2012

La mia gita da Corrado Augias

Poco prima delle vacanze di Natale (30 dic 2011) il liceo presso cui lavoro è stato invitato a partecipare ad una delle puntate della trasmissione del mitico Corrado Augias :

Visto che la puntata riguardava la pubblicazione del  libro  : 
“Dipende da te : 101 cose da fare … per salvare il pianeta e vivere meglio”
di Luca e Lorena Lombroso***  
(ed.Gribaudo)
la mia scuola ha deciso di mandare me (insegno chimica, biologia e scienze) come accompagnatore di una selezione di alunni.


Non era previsto che io intervenissi … e la cosa mi dava una certa tranquillità … mi sarei goduto il grande Augias e la sua bella trasmissione, magari ridendo sotto i baffi (bastardo J ) per gli interventi presumibilmente strampalati e terrorizzati dei miei ragazzi .  

Invece ad un certo punto, non so bene come sia potuto succedere, dopo una serie di gesti e smorfie tra Augias e la sua collaboratrice (non inquadrati) mi sono ritrovato il microfono in mano e Augias che diceva : “Il professor Rita voleva dire una cosa….vero?”….. Pensate che figura se, con il microfono in mano, avessi risposto “No, grazie !”.
Vedere per credere :  

A parte la mia faccia televisivamente improponibile e le papere lessicali (è veramente imbarazzante e paralizzante avere una telecamera televisiva con le luci rosse accese puntata addosso e Augias che ti fissa … Augias, con quella faccia da professore beffardo J ) non posso che essere contento della sostanza del mio intervento.
La Scuola Italiana, con i suoi programmi di scienze vecchi e ammuffiti è gravemente responsabile dell’ignoranza dei ragazzi per quanto riguarda argomenti attuali e urgenti come il risparmio energetico e di materiali, il riciclaggio dei rifiuti, le fonti energetiche alternative e rinnovabili …  l’ecologia in generale.
Come dicevo in trasmissione, barcollando sulle mie parole, insegnare argomenti importanti come quelli di cui parla il libro dei Lombroso è una scelta lasciata a professori molto motivati, in contrasto con le direttive del Ministero della Pubblica Istruzione.
Cambiano i ministri (uno più incolto dell’altro), cambiano i punteggi agli esami di maturità (sempre più complicati e assurdi), cambiano i criteri e i nomi  associati a bocciare/promuovere/rimandare, cambia un po’ tutto in questa Scuola Italiana …. Tranne i programmi didattici che resistono a qualsiasi vento di cambiamento del Pianeta.
Come si può sperare che il Pianeta Terra non sia consumato, inquinato, fatto a pezzi da questo tremendo virus che è l’essere umano se la Scuola non crea una “coscienza ecologica” nei ragazzi ?


***a fine trasmissione i due autori (lui metereologo e lei scrittrice), con mio immenso piacere, mi hanno regalato una copia del loro libro, che io ho già “divorato” !
Un libro molto, molto accattivante a partire dagli argomenti trattati fino alle grafiche utilizzate , facile da leggere e da consultare, per niente pesante … insomma una pubblicazione che sarebbe adattissima anche per gli adolescenti.  
Non sarebbe meglio che nell’anno della maturità (almeno in quello), per quanto riguarda le Scienze, i ragazzi studiassero e portassero all’esame una materia come “ecologia” (magari studiando proprio su un libro “divertente” come quello dei Lombroso), piuttosto che imparare a memoria la classificazione minuziosa di rocce e minerali ?
Ma che ci si può aspettare da un Ministero che recentemente è stato rappresentato da una signora che pensava di aver stanziato 45 milioni di euro per la costruzione di un tunnel dove far correre i neutrini ?

 

George Clooney all’Uci Cinemas

Ogni tanto mi capita di pensare che una vita “piccolo-borghese”, una vita “normale”, fatta di televisione, quiz a premi e soap opera, centri commerciali e cine-panettoni, vacanze al mare ad agosto con lettino e ombrellone in spiaggia etc.etc. non sia poi tanto male… insomma mi capita di pensare che il mio snobismo non sia poi tanto giustificato.
E stato così che, seguendo questa vocina infingarda, ho deciso di andare con la mia compagna, sotto le feste  tra Natale e Capodanno, in un grande centro commerciale (Porte di Roma) per un mix infernale : shopping + pranzo + cinema !
Al di là dello shopping, che infernale secondo me lo è in ogni momento dell’anno e in qualunque posto del mondo (pensiero personalissimo), anche se le cose certamente peggiorano in un grande centro commerciale, e al di là del pranzo, a cui abbiamo saggiamente rinunciato causa iper affollamento, mi “piaceva” ricordare l’esperienza al cinema.
“UCI cinemas” così si chiama la catena cui appartiene la mega-multisala presente al centro commerciale Porte di Roma: 12 sale (obiettivamente belle) che vanno dai 130 fino ai 420 posti circa; facendosi due conti nel momento di massimo afflusso e vicini al cambio spettacolo nell’edificio che ospita il cinema e nei dintorni ci sono circa la bellezza di  3.500 - 4.500 persone !! Pazzesco !
Tra un cine-panettone e un altro siamo riusciti imbucarci (solamente grazie a preventive compere on-line) a vedere il nuovo film di George Clooney : “Le idi di marzo” .
Un gran film a mio modo di vedere, certamente da consigliare,  film in cui il buon George per l’ennesima volta (mi era piaciuto moltissimo anche il suo “Good night and good luck”) ha dimostrato di essere un ottimo regista/attore oltre che un bel “bamboccione” holliwodiano.
Purtroppo forse non è un film che può essere proiettato ovunque … non ci sono morti ammazzati, non ci sono sparatorie o inseguimenti, niente mostri tremendi, niente catastrofi, niente alieni …. tante parole, tanti pensieri … niente di trascendentale, capiamoci, ma posso immaginare la delusione di uno spettatore arrivato al centro commerciale deciso ad assistere a uno dei tanti “Vacanze di Natale” e dirottato per mancanza di biglietti su George…. povero spettatore.
Abbiamo raggiunto le nostre poltrone in perfetto orario (non è da tutti, soprattutto in questo Paese) e abbiamo subìto una violenza che non saprei come e dove denunciare se non su questo blog.
L’Uci cinemas pensa bene di sottoporre uno spettatore pagante (biglietto intero), prima della proiezione del film, alla bellezza di mezz’ora di pubblicità che va dai film in prossima uscita sui loro schermi fino al gommista di zona (con una grande prevalenza per i terribili spot commerciali di negozi e pizzerie di zona).
Con tutta quella pubblicità che mi hanno costretto a vedere il biglietto doveva costare almeno la metà; pensate a quanti soldi entrano nelle casse di questi cinema solo di pubblicità … in pratica Uci Cinemas ha venduto il mio tempo, ovviamente senza il mio consenso ! Che rabbia ! E credo che lo stesso trattamento sia comune anche in altre mega - multisale tipo il Warner Village a quanto mi dicono.
Finalmente inizia il film !
 Purtroppo ero seduto accanto a due individui, molto meno educati di due cinghiali. Forse due delusi dalla scelta forzata del film, chissà. I due subumani avevano comprato un paio di kili di popcorn e giustamente hanno atteso l’inizio del film per iniziare i loro “sgrufolamenti” …  guai perdersi qualche parola di pubblicità.
Subito dopo il loro fiero pasto i due sono caduti in un post-prandiale micidiale con tanto di ruggiti e bavetta.
Che scena raccapricciante : due cinghiali abbattuti dai popcorn.
Poco prima della fine, riavutisi, i due hanno pensato bene che il loro parere potesse interessare i presenti, così ad un volume che non doveva farsi sopraffare da quello del film hanno elargito massime di saggezza e di esperienza cinematografica …. Ancora li ringrazio.
Sul primo titolo di coda, già in piedi i due signori (che a vederli da lontano si sarebbe potuto definire “distinti”)  hanno espresso il loro giudizio finale* : “Tutto qua ?.... Che cazzata !”  .


*Ho sempre pensato che le persone che, immediatamente finito il film, davanti ai titoli di coda, o in fila per uscire dal cinema, dispensano giudizi ad alta voce sullo spettacolo appena visto siano incivili, a prescindere dal tipo di giudizio o commento espresso.

Chissà come succede che le luci di sala accese a fine proiezione trasformino i più ignoranti spettatori in consumati critici cinematografici. Forse mi sbaglio, ma secondo me questo in Svezia non succede.  
Subito dopo un film, soprattutto se il film merita, c’è bisogno di silenzio , silenzio per riflettere, magari per capire … o più semplicemente per assaporare il gusto dello spettacolo appena concluso.
Vi è capitato mai di essere emozionati, magari con le lacrime agli occhi, alla fine di una pellicola, quando si accendono le luci di sala e di sentire alle vostre spalle qualcuno che dice : “Che cazzata di film” ?

Papillonis Vita

Ho deciso di dedicare un post intero alla poesia scritta da un mio alunno…un brillantissimo ragazzo che mi rende orgoglioso di essere un suo insegnante :  Valerio del Conte.


Come ho scritto in un post precedente, la poesia è stata pensata e scritta in occasione di un “felicissimo” evento culturale voluto dall’associazione culturale “M.Arte Cultura” (in particolare dalla Prof.ssa Mirella Proia) in collaborazione con il Liceo G.G.Visconti presso il quale insegno, evento tenutosi il 5 dicembre 2011 presso il Museo Crocetti di Roma.  



Sarà che con i “miei” ragazzi raramente riesco ad essere obiettivo J, sarà che Valerio è un ottima persona, oltre che un ottimo alunno, sarà che collego la poesia ad un bellissimo pomeriggio festa e di cultura, ma a me la poesia sembra meravigliosa…
Chiederò a Valerio di poterla musicare, un giorno, quando e se avrò la giusta ispirazione.

Papilionis Vita
(Vita di una farfalla)
Valerio del Conte

Ricordo che da bruco piangevo ogni sera,
sognando di toccare la luna,
un dì, aggrappato al vento della primavera,
mi levai in volo senza paura alcuna.

Forme sinuose contornavano il mio aspetto,
anche la luce sembrava avermi spinto,
ma, ahimè, la vita giocò, facendomi un dispetto,
rovinando questo mio dipinto.

Rividi l'orribile ombra verde
e la punizione fu in quegli ultimi attimi di vita,
realizzando che la mia anima si disperde
e la mia gloria non verrà restituita.

E ora, le mie ali stanno appassendo
ed è finito questo giorno,
già so che sto prendendo
una strada senza ritorno.

Alla bellezza, la felicità non riconduco,
vorrei essere ancora un bruco.

venerdì 9 dicembre 2011

Libertà….è partecipazione

Lunedì 5 dicembre 2011 : 
un pomeriggio dedicato alla Cultura

<< Lunedì 5 dicembre, presso la sala polifunzionale del Museo Crocetti, ha avuto luogo il V incontro culturale organizzato dalle Prof.sse Mirella Proia e Giovanna Trapani del Liceo GG Visconti di Roma in collaborazione con l’Associazione M.Arte. 
Gli studenti hanno proposto un percorso da loro ideato attraverso le arti della fotografia, del disegno, della poesia e della musica: la metamorfosi è una farfalla. (Vedi foto a lato). 
Presente all’evento anche l’Assessore alla Cultura del XX Municipio, Marco Perina. >>

Scrivo questo post sia per celebrare il talento e la fantasia di alcuni dei miei alunni, sia per comunicare la mia gioia, il mio orgoglio per aver potuto partecipare, in qualità di “coordinatore musicale” ad un evento (purtroppo) raro.

Spesso si è portati a pensare agli adolescenti italiani come a un enorme branco senza ideali, senza cultura, senza speranza, ipnotizzato davanti agli schermi degli iPhone, delle Playstation e della televisione italiana……e purtroppo spesso è proprio così.

Però poi capitano pomeriggi come quello del 5 dicembre scorso che necessariamente devono far riflettere e che mi portano a pensare che le potenzialità dei ragazzi siano soltanto inespresse e probabilmente non per colpa loro, ma dello sciagurato contesto in cui vivono...e cioè per colpa delle famiglie, degli insegnanti e delle scuole, dei mass media e dei governi che li gestiscono.

Ho avuto la grande fortuna di essere scelto, come docente, da un Liceo incredibilmente attivo da un punto di vista culturale; un liceo che ogni anno, grazie all’impegno e alla bravura della Prof.ssa Giovanna Pini, allestisce, durante tutto il corso dell’anno scolastico, e porta in scena uno spettacolo teatrale in cui ogni dettaglio, dalla vendita dei biglietti, alla scenografia, dalla recitazione alla regia, è curato in prima persona dagli alunni.

E con mia grande gioia sono stato coinvolto dalle Prof.sse Mirella Proia e Giovanna Trapani (grazie, grazie, grazie) a coordinare la parte musicale della giornata della cultura : 
“La metamorfosi … è una farfalla”.
Tutti i ragazzi che hanno voluto hanno esposto i loro disegni, le loro fotografie, hanno letto e interpretato le loro poesie o i loro brani in prosa e hanno cantato e suonato mostrando tutto il loro talento.

Tra tutte le performances proposte una in particolare mi ha lasciato a bocca aperta; due mie alunne (V linguistico), Mary Muneghina e Arianna Cives, hanno portato in scena il brano di Giorgio Gaber :
“la Libertà”

Mary leggeva il testo del brano mentre Arianna suonava il piano in sottofondo : il connubio perfetto tra musica e poesia. 


Al di là della bravura e della disinvoltura delle due ragazze, che presumibilmente si esibivano per la prima volta davanti ad un pubblico, sono rimasto “folgorato” dalla scelta del testo (Giorgio Gaber sin da quando ero bambino è stato ed è ancora il mio inarrivabile mito). 

Come è arrivato quel testo fino a loro ? Come sono riuscite a scavare in mezzo a tutta l’immondizia che i media propongono loro giornalmente per arrivare a scoprire e ad amare un tale gioiello ? Che meraviglia che lo sentano tanto vicino da volerlo interpretare !

Mentre si esibivano io tremavo per l’emozione, tra la paura che potesse arrivare qualche intoppo, qualche stecca, e l’orgoglio di essere un loro insegnante e anche, un po’, loro amico.
Mary leggeva il testo con incredibile sicurezza, non un errore, non una sbavatura, e Arianna l’accompagnava con le note di Imagine (J.Lennon)… il suono del piano era perfettamente legato con quello della voce …. Brave !
E quando hanno terminato il brano, che felicità unirsi allo scroscio di tutti quegli applausi sinceri ed emozionati …. chissà quanto sarebbe stato felice Giorgio.



<< La libertà non è star sopra un albero, 

non è neanche il volo di un moscone, 

la libertà non è uno spazio libero, 
libertà è partecipazione.>>

G.Gaber


Citando il mio adorato Gaber, questa manifestazione ha dato la possibilità ai ragazzi del Visconti (a tutti quelli che lo volevano) di partecipare e partecipare da protagonisti, quindi di essere, in qualche modo e per qualche istante, liberi.

Subito dopo Valerio del Conte (un mio brillantissimo alunno) ha presentato una sua poesia, scritta solo pochi giorni prima pensando proprio al tema della manifestazione (la metamorfosi); sarò di parte, sarò troppo coinvolto affettivamente, ma a me la poesia è sembrata stupenda. Barbara Borin ha letto il testo della poesia accompagnata da Alessandra Chicchiarelli al pianoforte con un brano di sua creazione. Anche in questo caso il pubblico e io tra loro si è “spellato le mani” per applaudire lo sforzo, la creatività e la bravura dei tre ragazzi.

Alessandra Chicchiarelli ha poi anche aperto la sezione dedicata alla musica interpretando, alla grande, al pianoforte un brano di Ludovico Einaudi “le Onde”…. Come mi sarebbe piaciuto ascoltare Alessandra, come mi è già capitato, suonare un brano dei Pink Floyd, o magari di qualche classico della Bossa Nova tipo “Corcovado”, o “Estrada branca”, magari nella versione del grande Stefano Bollani, piuttosto che quel brano di quel modesto scopiazzatore che è Einaudi. 

Oltre a loro non posso non citare Nadia Zafferani (V scientifico) che senza accompagnamento musicale e senza microfono … su un “filo sottilissimo”, “senza rete” davanti al pubblico e non mostrando alcun timore reverenziale per ciò che stava affrontando ….  ha cantato nientemeno che un brano tratto da “Madama Butterfly” di G.Puccini....non so se mi spiego ! 
Anche in questo caso un grandissimo e meritatissimo successo di pubblico… Che coraggio, che talento ! Sono convinto che Nadia, continuando a lavorare sulla sua voce, sul suo talento, possa fare molta strada nella musica.  

Bravi, Bravissimi anche gli altri tre ragazzi “musicali” J , tra cui anche Elisabetta Sorbi, la bravissima vincitrice del premio** consegnato dalla giuria e poi Christian Pagliucchi e Alessandro Mauriello; con questi tre ragazzi ho avuto l’onore e il piacere di suonare “nel Blu dipinto di Blu” accompagnandoli con la mia chitarra, per chiudere la serata in mezzo agli applausi di un pubblico divertito e compiaciuto.

Elisabetta Sorbi (la vincitrice**) sembrava uscita da un Talent Show : stessa voce, stessa determinazione, stesso brano pop del momento; ha cantato una canzoncina di una certa Adele (?) … ero l’unico a non conoscerla J … sto diventando irrimediabilmente vecchio e sono sempre più fuori dall’attualità (che gioia) ! Peccato, una voce bella come quella di Elisabetta l’avrei voluta sentire impegnata in qualcosa di più articolato, di meno banale…di più impegnativo.

Alessandro Mauriello è una specie di reincarnazione di Novecento (il Pianista sull’Oceano); ragazzo schivo, apparentemente sempre un po’ stralunato, ma con un talento “pianistico” eccezionale ! Ha suonato meravigliosamente e cantato un brano strepitoso,  “La donna Cannone”… mai si sarebbe potuto pensare che Alessandro fosse un assoluto autodidatta ! Che talento !


Christian Pagliucchi invece è un giovane, nuovo, fresco Claudio Baglioni... Una voce pulita, intensa, potente … in una parola, bella ! Ha scelto di presentare una canzone “storica”, forse difficile da condividere con i tanti ragazzi del pubblico: 
“Il Mondo” (Jimmy Fontana)… i vecchietti come me invece hanno apprezzato molto! Oltretutto, malgrado sia soltanto un anno che studia pianoforte, è riuscito egregiamente ad accompagnarsi… Anche a lui va tutta la mia stima ! Chissà se tra qualche anno non mi capiterà di comprare un suo disco ! ...A quel punto, quando Christian sarà famoso, mi potrò rivendere, a peso d’oro, le copie dei suoi compiti in classe!

** Il Premio….
L’unico neo della serata….

Proprio perché sono un rompiscatole, non posso fare a meno di criticare l’unico neo di un pomeriggio strepitoso : 
l’idea della gara e quindi di un vincitore e di più vinti.

La televisione negli ultimi anni, con programmi spazzatura come: 
 “il Grande Fratello”, “Amici”, “X-Factor” e simili, sta cercando di far passare il concetto che tutto sia competizione, gara, premio, dentro o fuori, vittoria o sconfitta; per cui esistono pochi, pochissimi campioni, felici, ricchi e contenti e tutti gli altri sono perdenti, in lacrime, delusi e sconfitti. 

Non posso che oppormi a questo modo di vedere la realtà, soprattutto nel campo dell’arte e della musica in particolare… 

Soprattutto quando ad essere in gara ci sono giovani o giovanissimi che possono soffrire e molto per una sconfitta…. O illudersi stupidamente per una vittoria.

Credo che la musica sia emozione e passione, non solo tecnica, talento e creatività, non solo studio e dedizione, ma allora come si fa a decretare un vincitore quando si ha a che fare con argomenti tanto soggettivi ? 

E’ possibile amare dello stesso amore due artisti molto diversi tra loro senza necessariamente dover decretare chi ha vinto e chi ha perso….

E per me, anche se mi rendo conto che suoni un po’ retorico, tutti i ragazzi di quel bel pomeriggio di cultura, hanno vinto... Anche se mi sforzassi, non riuscirei ad individuare uno sconfitto tra di loro…
Che dolore aver visto sui volti di molti di loro rabbia o tristezza per il premio non arrivato.   

L’importante nella musica è , più che mai…..la partecipazione…...      

Grazie Mario

Grazie ai Mari e Monti perché se è vero come dice Gaber che
“Libertà è partecipazione”
Allora oggi mi sento proprio libero
Perché posso partecipare, perché super Mario mi fa partecipare
Partecipare al salvataggio disperato del mio Paese
E non a tutti è data questa gioia
Non tutti posso partecipare quanto partecipo io….e quelli come me
Ed essere felici quanto lo sono io…..e quelli come me
Grazie Mario per aver allontanato da me lo spauracchio della pensione
Sempre di più saremo come te, che a 70 anni nemmeno ci pensi alla pensione
Grazie Mario per aver escluso la Chiesa dalla partecipazione
Che Loro giustamente devono pensare solo allo spirito, non a sporche questioni materiali
Grazie Mario per non aver toccato i grandi ricchi e i loro patrimoni
Che Loro adesso sono tristissimi per non poter partecipare
Grazie Mario per non aver messo le mani in tasca ai parlamentari
Che Quelli hanno già fatto tanto per il nostro Paese
Grazie Mario per non aver messo le manette le furbi e agli evasori   
Che Quelli potranno sempre avere un ruolo nel nostro nuovo Paese
Grazie Mario cuor di leone per il tuo coraggio
Per esserti schierato contro i poteri forti dalla parte dei più deboli
Grazie Mario con te finalmente le tasse saranno uguali per tutti
Da Berlusconi al ragazzo del phone center, da D’Alema all'impiegato
Da Marchionne all’operaio, da Totti al magazziniere
Da Della Valle al pescatore, da Benetton al muratore
Tutti pagheranno, finalmente, lo stesso Identico prezzo
Per il biglietto per poter partecipare.
Grazie Mario    

Amare una donna molto più giovane

Essa Pequena - Chico Buarque 


Nell’ultimo disco di Chico Buarque, tra le altre meraviglie, c’è un brano, un blues d’altri tempi:
“Essa pequena” 
brano che mi ha stregato per la sua delicatezza sia per quanto riguarda la parte musicale, che per quanto riguarda il contenuto del testo.

Per qualche tempo ho lavorato come musicista all’Hotel de Russie di Roma e continuamente, mentre suonavo, vedevo sfilarmi davanti coppie improbabili e improponibili : lui anzianotto, scintillante di ricchezza ostentata, magari un po’ unto, lei giovanissima e bellissima con un sorriso artefatto avvelenato dalla tristezza; sembrava quasi che lui volesse esporre al “pubblico” la sua nuova automobile, il suo nuovo giocherello… 
E io, per il semplice fatto di essere uomo, come lui, mi vergognavo.

La stessa vergogna, lo stesso disgusto li provo quando i giornali, le radio, o la televisione ci deliziano con notizie di gossip che parlano di ricchi e potenti signori over settanta che si “accompagnano” con bellissime giovani soubrette, ballerine, modelle in cerca di successo.

La canzone di Chico Buarque affronta proprio il tema dell’amore tra un uomo di una certa età e una ragazza molto più giovane e lo fa, come dicevo prima, con una delicatezza, con una poesia che riescono a farmi dimenticare il disgusto dei tempi del de Russie e mi lasciano credere che un “amore” simile possa esistere.
Non so che darei per sapere quanto c’è di autobiografico in questa canzone, se c’è effettivamente una donna tanto più giovane nella vita di Chico Buarque.

Qui di seguito trovate la mia traduzione dal Portoghese in Italiano del brano in questione.
Per ascoltare/osservare la canzone gratuitamente clicca qui sotto :
oppure qui :


Essa pequena* / Questa Piccolina
Chico Buarque
Traduzione in italiano a cura di Guido Rita

Il mio tempo stringe, il suo tempo avanza 
I miei capelli sono grigi, i suoi color di zucca
Temo che non durerà molto la nostra storia, ma
Sono tanto felice con lei

Il mio giorno vola e lei non si sveglia
Arrivo fino all’angolo e lei vuole andare in Florida
Penso di non sapere esattamente cos’è che dice quando parla, ma
Non mi stanco di contemplarla

Come un tirchio conto i miei minuti
Ogni secondo che svanisce
Preoccupandomi per lei che vive in un altro mondo
Lei che butta le sue ore al vento

A volte si trucca le labbra ed esce
“Come vuoi tu” le dico, “Take your time” *
Sento che ancora mi farà penare questa piccolina**, ma 
Il “blues”***  sarà valso la pena 


* divertiti
**ragazzina, piccolina
***tristezza