sabato 26 gennaio 2013

Gioie e dolori di un insegnante di Scienze

Il lavoro che faccio ormai da qualche anno (sono un insegnante di Scienze, Biologia e Chimica in un liceo paritario di Roma, il G.Visconti) è meraviglioso...senza dubbio e senza esagerare. 

Anche solo il pensare di poter essere utile, in qualche modo, per i miei ragazzi e quindi, in piccolissima parte, per il mondo che verrà, mi inorgoglisce, mi riempie di gioia. 


Ma la bellezza non sta solo nel dare, nel diffondere le conoscenze acquisite in anni di studio. 

La bellezza è in un ragazzo che ti abbraccia e ti ringrazia dopo una tua lezione su Lavoisier. 

La bellezza è in una classe che costruisce, da sola, un videoclip su Dna ed Rna. 

La bellezza è negli occhi dei ragazzi che, anche solo per un istante, si fermano a riflettere sull'importanza di salvaguardare la biodiversità. 

La bellezza, e quanta, è ricevere da un tuo ex-alunno già brillantemente maturato una lettera come quella che pubblico di seguito.



 Quanta emozione ogni volta che rileggo queste righe, quanta forza per affrontare le mie giornate. 

 Grazie Francesco ! Grazie a Te !

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Per contro, si potrebbe pensare che i dolori di un insegnante di scienze siano nella disattenzione dei ragazzi, nella confusione che riescono magicamente a creare, nella loro pochissima (spesso assolutamente assente) voglia di studiare. 
Ma non è così. 
Queste sono le battaglie quotidiane, qualche volta si vince, qualche volta no; qualche volta metti un 8, qualche volta metti una nota; qualche volta ti viene voglia di voltare le spalle alla classe e andartene, qualche volta non usciresti mai dall'aula, nemmeno per l'insistenza (legittima) del professore dell'ora successiva; qualche alunno lo vorresti come amico, a qualche altro gli consiglieresti la cura dei campi (senza offesa.....per i campi). 
Del resto come dare la colpa ai ragazzi del loro modo di essere, visto il mondo in cui vivono, la frequente assenza di figure familiari di riferimento, il continuo bombardamento del nulla mediatico, l'orrore della nostra classe politica. 
Ma le battaglie sono il pepe della vita, qualcosa a cui non potrei mai rinunciare. 

Il mio dolore è piuttosto vedere lo stato in cui è ridotta l'Istituzione Scuola Pubblica.  
La mia rabbia sta nel fatto che per diventare insegnanti oggi, non per avere una cattedra, badate bene, ma solo per avere uno straccio di abilitazione, è necessario, pur dopo una laurea quinquennale, passare attraverso una via crucis di esami per poter accedere ad un numero ristrettissimo di posti in corsi di formazione carissimi (2.500-3.000 euro).
Dmitri Mendeleev
Come dire, non basta che tu sia preparato, anzi preparatissimo, devi esserlo più dell'80% degli aspiranti insegnanti e soprattutto devi avere un bel gruzzoletto da parte... 

Tanto per intenderci uno come Dimitri Mendeleev (chimico a cui si deve la tavola periodica degli elementi) oggi non avrebbe le possibilità economiche per poter accedere ai famigerati corsi di formazione e non potrebbe diventare un insegnante in Italia. 

 
E tutto ciò mentre sulle cattedre delle scuole pubbliche italiane stanno seduti insegnanti che, fatta eccezione per la laurea, non hanno dovuto dimostrare mai niente a nessuno, nè prima di diventare insegnanti, nè durante tutto il corso della loro carriera (fatta di 18 ore di lezione a settimana !!).
E' lecito, secondo me,  domandarsi quanti degli insegnanti che oggi hanno in mano la scuola pubblica italiana avrebbero avuto la preparazione necessaria per accedere ai corsi di formazione.... Magari tutti, ma questo ahimè non sarà mai dimostrabile.     

Inutile dire che anche questa, come mille altre, è una orrida anomalia tutta italiana.   
 
Per non parlare poi dei programmi didattici di scienze aggiornati al Giurassico. 
....del resto cosa ci si può aspettare da uno Stato che propone come ministro della Pubblica Istruzione un personaggio pittoresco che è convinto che esista un tunnel tra il CERN e il Gran Sasso ?


Sono decenni che ogni nuovo ministro dell'istruzione annuncia in pompa magna cambiamenti e riforme radicali dei programmi didattici; in realtà seppure organizzati in modo differente gli argomenti sono sempre gli stessi... 
Una specie di grande "gioco delle tre carte".   

Malgrado decenni di degrado dell'istituzione scolastica pubblica abbiano relegato le Scienze in un cantuccio buio di pochissima importanza, è indubitabile che avere coscienza delle leggi di Mamma Natura è un presupposto irrinunciabile per continuare a vivere su questo Pianeta. 

Come può chiamarsi "scientifico" un Liceo che propone 2-3 ore al massimo di scienze a settimana ? ... E magari senza laboratori, visti gli obiettivi costi di gestione. Sembra che la Scuola Pubblica non abbia denaro sufficiente per comprare la carta igienica e per pagare supplenze brevi, figuriamoci per comprare vetreria, reagenti chimici e strumentazioni scientifiche




E allora io tra le gioie che mi danno i miei ragazzi e la rabbia che mi fa la gestione della Scuola Pubblica, me ne sto sulla mia Isola Felice del G.Visconti, che non smetterò mai di ringraziare per aver creduto in me.
  

Voterò Oscar Giannino....forse

Basta con i rossi, con gli azzurri, con i neri, io scelgo il multicolor shocking di Oscar Giannino. 
 
L'Italia aveva proprio bisogno di uno così, dopo anni in cui ci ride dietro mezzo mondo. 
Invece se vince Oscar cambierà tutto, almeno a livello cromatico. 
Immagino già l'incontro con Obama... quel Presidente così normale, in quei suoi vestiti così seriosi, la barba perfettamente tagliata.....a confronto con il Nostro....che successo sarebbe, ci invidierebbe tutto il Pianeta e forse anche qualche alieno...non tutti gli alieni però.

Fin da bambino ho sempre adorato i Clown e finalmente oggi posso sceglierne uno per rappresentarmi nel mondo : 
Oscar Premier ! Che spettacolo. 

Già vedo schiere di operai in fila alle elezioni pronti a mettere un segno su Oscar e poi colorare la sceda elettorale di viola a pallini verdi !
Spero solo che dopo la schiacciante vittoria elettorale, Oscar mantenga la promessa di fornire a quegli stessi operai delle tute da lavoro da lui stesso scelte (a rombi blu elettrico su sfondo arancio metalmeccanico, con finiture in verde ecologista).  
 

E poi Oscar è uno dei pochi uomini politici a non essere stato indagato... perchè mentre gli altri mangiavano alle nostre spalle e violavano la legge, Lui era troppo impegnato a scegliere cravatte e a cercare colori assolutamente impossibili da indossare.   

E non venitemi a dire che il suo stile l'ha copiato dal "cappelaio matto" di "Alice nel Paese delle Meraviglie", versione di Tim Burton.....come si vede bene dalla foto qui sotto Johnny Depp non porta la barba !....e che barba! 
 

E poi lo slogan "Fermare il Declino" ! Slpendido! Mi chiedo perché non ci abbia pensato nessuno prima di Lui! 
Ma quale dispersione di voti.... Ma quale bipolarismo all'americana (al limite bipolarismo alla Oscar). 
Niente più declino con Oscar, solo salite..... e tante risate ! 
  
Per cui voterò Oscar Giannino, ma ad un patto, che il giorno prima delle elezioni si tolga il cilindro (vedi foto sotto) e finalmente ne tiri fuori il coniglio !








   

Il Profumo al Liceo G.Visconti

Come ogni anno, da sei anni a questa parte,  l'istituto G.Visconti (presso il quale lavoro come docente di Scienze) in collaborazione con l'associazione culturale M.Arte ha organizzato una manifestazione culturale dedicata ragazzi al Museo Crocetti di Roma; quest'anno la manifestazione ha avuto come titolo

"Voglio parlarti di un Profumo" 


Per maggiori informazioni clicca sul link  : 
http://www.vignaclarablog.it/2013011321435/voglio-parlarti-di-un-profumo-al-museo-crocetti/

L'idea è nata a fine estate dalla prof.ssa Giovanna Trapani (illustre docente del G.Visconti) sull'onda dell'emozione per la visita e la scoperta dello showroom di profumi di Laura Tonatto a Roma
Vi consiglio vivamente di andare a visitare questo cantuccio di paradiso nel cuore di Roma, una vera e propria galleria d'arte, dove Laura Tonatto espone i suoi profumi associandoli alle immagini di film, o ai testi letterari che ne hanno ispirato la creazione.  

Per maggiori informazioni sullo showroom di Laura Tonatto clicca sul link qui sotto:
http://www.lauratonatto.com/showroom_roma.php?l=ita


E' stata proprio la prof.ssa Giovanna a coinvolgermi nel progetto, affidandomi il compito, in quanto chimico e docente di Scienze (assieme alla prof.ssa Ilaria Molinari, la mia super collega di scienze e Amica), di insegnare ai miei ragazzi i rudimenti della creazione di un profumo.  

Così dopo aver letto (su consiglio di Giovanna, ovviamente J), uno splendido testo* sulla storia del profumo, sulle sue relazioni con l'alchimia e con l'arte e sui metodi per crearlo......e con la generosa assistenza della mia scuola, abbiamo allestito un piccolo laboratorio per giovani profumieri.   
*"Essenze e alchimia - Il libro dei profumi" di Mandy Aftel (Garzanti)

Le foto che seguono (scattate dal mio grande amico Giuseppe Popolizio, docente di Arte al G.Visconti) si riferiscono proprio alle esperienze di laboratorio con i ragazzi che ci hanno portato alla creazione di ben due tipi di profumi. 

Credo che da queste foto si possa percepire l'incredibile fascino dell'argomento "profumo" sui ragazzi.
In quell'aula, magicamente è scomparsa l'apatia adolescenziale, negli occhi dei ragazzi è comparsa una strana e bellissima luce, quella del fascino della scoperta...l'attenzione per la magia della creazione era palpabile...  
Era come se il profumo degli oli essenziali mescolati tra loro li avesse incantati, li avesse ipnotizzati. 
Che esperienza sublime. 
  
Guido Rita (al centro) , Ilaria Molinari (a sinistra) e la classe dei giovani profumieri 


Raffaello Straziota e il Benzoino 


Alessandro Pica e Valeria Bernardini "stregati" dall'alcol etilico


La nostra Creazione profumata per la Donna :  

  Eau de Visconti
 Eau de parfum pour Femme

Nota di Testa : Bergamotto
Nota di Cuore : Vaniglia
Nota finale : Benzoino



Giulia Gabrielli alla prova profumo



Francesca Fazzari e "Eau de Visconti" 



Guido Rita e i suoi piccoli chimici profumieri



La nostra Creazione profumata per l'Uomo :  



Obsession Promotion à Viscontì
Eau de parfum pour Homme

Nota di Testa : Mandarino
Nota di Cuore : Fiori d'arancio
Nota finale : Patchouli & Benzoino


Gianluca Giaquinto  e i fiori d'arancio


Obsession Promotion à Visconti


Guido Rita, Ilaria Molinari e Giuseppe Popolizio


E questi sono i magnifici ragazzi (in ordine alfabetico) che hanno provato, hanno sbagliato e poi hanno imparato le basi per creare un profumo : 

Eau de Visconti

Bellisario Lucrezia
Bertuccioli Luca
D'Ovidio Alessandra
Giaquinto Gianluca
Porfiri Francesco
Ragni Vittoria
Straziota Raffaello




Obsession Promotion à Viscontì

Bisegna Marco Valerio
Bernardini Valeria
Borromeo Francesco
Fazzari Francesca
Gabrielli Giulia
Leggeri Niccolò
Leopardi Maria Vittoria
Pica Alessandro









sabato 19 gennaio 2013

Bersani sceglie "Inno" di Gianna Nannini

Mamma mia che tristezza !! 
Bersani ha scelto "inno" di Gianna Nannini per accompagnare la sua campagna elettorale. 
Una musica scontata e banale, un testo orribile ! 
Bella scelta...Complimenti.

E poi Gianna Nannini, una che deve la sua stonata carriera ai tanti, tanti, tanti soldini di mamma e papà.
Proprio una figura di sinistra. 

...e pensare ad Obama che abbraccia Bruce Springsteen... che Paese di poverelli che siamo ! 


Mamma mia aiuto !    

L'imponente bontà della Tartiflette

...una ricetta adatta a questo freddo polare

Recentemente mi è capitato di assaggiare la "famigerata" Tartiflette, un piatto francese rigorosamente invernale, ipercolesterolemico, ipercalorico e, purtroppo, tremendamente buono... Esattamente come la più famosa e diffusa Raclette. 


Gli ingredienti base (patate, formaggio e pancetta di maiale) svelano, senza dubbio, la provenienza del piatto e lasciano immaginare il gelido scenario di montagna in cui nasce la Tartiflette... Mangiare un piatto del genere a Salvadore de Bahia potrebbe costare la vita :-) 
Sembra che la Tartiflette sia un piatto "giovane", nato negli anni '80, ma che da allora è diventato quasi "tradizionale".  

Navigando su internet si possono trovare svariate versioni della ricetta: c'è chi la prepara in padella, chi al forno, c'è chi usa il pepe, chi no, c'è addirittura qualcuno che utilizza come formaggio la fontina, piuttosto che l'originale Reblochon* (formaggio francese a pasta fusa*)



Sugli Champs Elysée, da una bancarella di Natale,  mi è stata servita una strepitosa Tartiflette preparata in padella e la ricetta che pubblico di seguito si riferisce proprio a quella versione. 

Da docente e laureato in chimica so bene che le dosi sono importanti, in cuicina come in laboratorio, ma questo piatto sembra riuscire a cavarsela in qualunque condizione di concentrazione di formaggio, di patate e di pancetta; per cui la mia ricetta sarà di tipo qualitativo e non quantitativo. 


Ingredienti base: 

Reblochon* (formaggio francese a pasta fusa) 
Patate 
Pancetta fresca di maiale 
Panna liquida 
Cipolle 

Preparazione: 

Bollire le patate con la buccia oppure cuocerle a vapore, non troppo, evitando che si spappolino. 
Lasciare raffreddare le patate, poi sbucciarle e tagliare a pezzi (c'è chi le taglia a dadini, chi a rondella, chi non si pone il problema della forma...io sono affascinato dalle rondelle)

Nel frattempo soffriggere la cipolla (a me piace abbondante) in una goccia d'olio (ci sono abbastanza grassi altrove) assieme alla pancetta fresca.  

Unire i dischi di patata lessa al soffritto e alla panna liquida (in questo caso direi di non esagerare, la panna serve soltanto per fluidificare il formaggio che verrà aggiunto successivamente). 

Mescolare gli ingredienti a fuoco basso e contemporaneamente aggiungere il Reblochon con grande generosità
Mi raccomando di non gettare la buccia del formaggio ! E' buonissima e, come per molti formaggi francesi, ha la stessa dignità della pasta fusa.

La tartiflette puà essere servita così, oppure ripassata in forno dove il formaggio farà una sorta di crosticina molto invitante. 

Mi raccomando di accompagnare il piatto con un bel vino rosso, magari francese tipo il Beaujolais nouveau*, un vino rosso novello proveniente dalla omonima regione francese, noto in tutta Europa (anche a non esperti di vini come me) per la sua forza e corposità.


Tra l'altro il vino rosso, con i suoi polifenoli e il suo trans resveratrolo (ottimi antiossidanti presenti nell'uva rossa), lenirà un poco i danni che tutti i grassi saturi del formaggio, della pancetta e della panna avranno causato alle vostre arterie. 

Si pensi al famoso "paradosso francese" secondo il quale in alcune regioni francesi della bassa Savoia, malgrado l'alimentazione molto ricca in grassi saturi e quindi gravemente nociva per l'apparato cardiocircolatorio, esisterebbe una bassa incidenza di eventi cardiovascolari (ictus, infarti etc...) proprio grazie al diffuso consumo di vino rosso.     

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A Roma è possibile acquistare il Reblochon, il Beaujolais Noveau, la Raclette e altre prelibatezze d'Oltralpe a Roma e a Milano al 
Comptoir de France 
(Roma Via Vitelleschi 20-24) 

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