mercoledì 4 gennaio 2012

Asa branca e altre storie - Prima Parte

Proprio mentre sul mercato impazza la nuova hit brasiliana :
“Ai se eu te pego” ** di un certo Michel Telo (una canzoncina ballabile di forrò di quarta categoria, già sentita, già ballata, già dimenticata )… io, insieme ad alcuni miei amici musicisti, seguendo una strategia tutta nostra J , abbiamo registrato alcune canzoni antiche di musica popolare brasiliana.
 

** La canzoncina di Michel Telo ha già dato il via ad uno di quei tristissimi balli di gruppo
Avete presente quei balletti da balera in cui una schiera di uomini e donne con gravi problemi di coordinazione imitano le mosse di quattro belle ragazze mezze nude che si muovono sculettando a tempo, tipo scimmiette ammaestrate ?

Mi chiedo come possa il Brasile, terra di Tom Jobim, Vinicius de Moreas e Chico Buarque, produrre ed  esportare una faccia di se così brutta, così avvilente.

E sto solo aspettando che i musicisti brasiliani che vivono e lavorano a Roma e nel resto d’Italia inizino a cavalcare l’onda….. Che tristezza.

Tornando alle nuove registrazioni cui hanno partecipato insieme a me, Lourinha G., Fabrizio Corso e Daniele Russo, probabilmente ne faremo un CD, ma dubito che riusciremo a ispirare qualche ballo di gruppo J

Alla mini raccolta di canzoni vorrei dare come titolo qualcosa come :
“Asa Branca ed altre storie”
Oppure
“Antiche storie brasiliane”  

I brani che abbiamo registrato non sono ancora pronti, sono in via di missaggio, quando saranno completati verranno pubblicati sul mio sito http://www.chicosamba.it/ (che a brevissimo sarà sostituito da una versione più aggiornata e completamente rinnovata da un punto di vista grafico); volevo però parlare delle versioni originali di queste canzoni, su cui ho fatto una piccola ricerca.

Le canzoni in questione hanno tutte in comune il voler raccontare una storia di un Brasile che non esiste più (ecco, il titolo della raccolta poterbbe anche essere "Il Brasile che non c'è più").

In ordine sparso i 6 brani cover che abbiamo inciso sono :



1) Alegria – Assis Valente (samba 1937)

E’ uno dei classici storici del samba che racconta come nacque la Batucada (tipo di samba di strada prevalentemente percussivo, con origini probabilmente africane).

E' il classico argomento delle vecchie canzoni brasiliane, la tristezza, la saudade che viene alleviata dalla musica, dal samba in particolare.

“Minha gente era triste e amargurada/ inventou a batucada/ pra deixar de padecer/ salve o prazer”

“La mia gente era triste e amareggiata/ inventò la batucada/ per smettere di soffrire/ benvenuto piacere”

Basta cercare un po’ su youtube e troverete mille versioni di questo splendido samba, da Caetano Veloso fino al gruppetto di ragazzini.





2) Asa branca – Luiz Gonzaga e Humberto Texeira (forrò 1947)

E’ una delle canzoni del più grande musicista (fisarmonicista) di musica nordestina (nord est del Brasile) : Luiz Gonzaga il re del Forrò.

(Chissà quante volte si girerebbe nella tomba il grande Gonzaga a sentire e soprattutto vedere lo scempio del forrò “Ai se eu te pego” ) .

La canzone parla di una specie di colomba, “asa branca” (ala bianca), tipica del nord est del Brasile che è costretta a migrare verso sud a causa della grande siccità…. Esattamente come tanti uomini-contadini nordestini costretti a lasciare i loro campi, distrutti dalla siccità, e quindi le loro case e le loro famiglie per cercare fortuna nel sud del Brasile, nelle grandi città industriali (Sào Paulo, Rio etc..etc..) .

Interessante vedere come Luiz Gonzaga usi termini proverbiali tipici del nordest tipo : Intè, Intoce etc. etc. probabilmente poichè la narrazione è in prima persona e a parlare è un contadino nordestino.

Inté mesmo a asa branca / Bateu asas do sertão / "Intonce" eu disse, adeus Rosinha / Guarda contigo meu coração

Perfino la colomba ala bianca / E’ volata via dal sertào (deserto del nord est) / Allora io dissi “Addio Rosina” / Conserva con te il mio cuore







3) Preciso me encontrar – Cartola (choro 1976)

L'autore di questo brano straordinarioe famosissimo  è il mitico Cartola, brano recentemente riportato al successo dal film “City of God” nella cui colonna sonora sono presenti ben due brani originali  di Cartola “Alvorada” e “Preciso me encontar” appunto.


E' una canzone struggente e meravigliosa, la canzone della libertà.
Anche questo brano è stato inciso in migliaia di versioni, da migliaia di artisti, dai più grandi fino agli amatori, ma la versione originale, quella con il solo di fagotto accompagnato da una chitarra classica resta inarrivabile.
Noi abbiamo sostuito il fagotto con la viola.... niente male J
Deixe-me ir/ Preciso andar/ Vou por aí a procurar /Rir prá não chorar...

Lasciami andare/ Ho bisogno di camminare/ Vado via per cercare/ Ridere per non piangere






Segue sul prossimo post......

Asa branca e altre storie - Seconda Parte

4) Berimbau – Baden Powell e Vinicius de Moraes (samba 1964)



Il testo di questo brano, che da sempre è nel mio repertorio, è stato scritto da Vinicius de Moraes, mentre la musica è del più grande chitarrista brasiliano di tutti i tempi: Baden Powell.

Il Berimbau è uno strumento a percussione con una sola corda e una specie di piccola cassa armonica ricavata da una zucca essiccata ed è lo strumento che accompagna la Capoeira, una sorta di arte marziale africana che ancor oggi si pratica a Bahia e riscuote successo in tutto il mondo.

Nel testo della canzone si parla di "Capoeria" che è il nome di un lottatore dell’omonima arte marziale.
Berimbau e Capoeira sono stati portati in Brasile dagli schiavi africani prigionieri dei conquistatori Portoghesi e Olandesi; per questo entrambi sono simboli della voglia di libertà e dell’abolizione della schiavitù.




Ai chitarristi appassionati di Baden Powell consiglio vivamente di andare a farsi un giretto sul bellissimo sito internet gestito dal figlio, dove potete trovare, tra l'altro, moltissime tabulature delle canzoni del grande Baden:






5) Expresso 2222 – Gilberto Gil (baião  1972) 

E’ forse la canzone (un baião) più conosciuta di Gilberto Gil, quella che, per prima, lo ha portato al grande successo.
Gilberto racconta “l’inaugurazione” di un piccolo treno, l’Expresso 2222 appunto, che collegava (non saprei se esista ancora) le periferie a “Central do Brasil”, la stazione centrale di Rio de Janeiro …
Forse esiste un’analogia tra il treno expresso 2222 e il "treno del successo" che Gilberto Gil prese a Salvador de Bahia (sua città natale) per arrivare a Rio de Janeiro.
Il famoso riff iniziale della chitarra classica di Gil è una di quelle cose che fa innamorare della musica brasiliana i chitarristi alle prime armi ….. e che mi ha fatto letteralmente impazzire prima di riuscire a riprodurlo in modo accetabile J
A proposito di “Central do Brasil” vi è capitato di vedere il film omonimo ? Ve lo consiglio vivamente.

Nel videoclip qui sotto, una rarità del 1972, Gilberto Gil presenta la sua nuova canzone al grande pubblico in uno spettacolo al Teatro Municipal di Rio de Janeiro (assieme al suo amico Caetano Veloso), spettacolo registrato e mandato in onda in televisione da TV Globo; questo video è forse la testimonianza più autentica della nascita di una nuova stella della MPB : Gilberto Gil.    




6) Sinhà – Chico Buarque e João Bosco (afro samba 2011)

Questa è l’unica canzone della nostra nuova raccolta di registrazioni che è stata scritta ai giorni nostri, pochi mesi fa in realtà, dal più grande di tutti, dal più grande di sempre : Chico Buarque ed è contenuta nel suo ultimo disco : Chico 2011. (vedi post precedente)
Eppure “Sinhà” racconta una storia molto antica di un Brasile che non c’è più; un Brasile dell’epoca coloniale, con schiavi, padroni, punizioni corporali e un samba molto africano.
La canzone racconta la storia di uno schiavo torturato e mutilato perché accusato di aver guardato le nudità della sua (?) padrona, Sinhà, mentre questa si faceva il bagno al fiume
Di conseguenza anche questa canzone è entrata di diritto nella nostra raccolta di cover.












lunedì 2 gennaio 2012

La mia gita da Corrado Augias

Poco prima delle vacanze di Natale (30 dic 2011) il liceo presso cui lavoro è stato invitato a partecipare ad una delle puntate della trasmissione del mitico Corrado Augias :

Visto che la puntata riguardava la pubblicazione del  libro  : 
“Dipende da te : 101 cose da fare … per salvare il pianeta e vivere meglio”
di Luca e Lorena Lombroso***  
(ed.Gribaudo)
la mia scuola ha deciso di mandare me (insegno chimica, biologia e scienze) come accompagnatore di una selezione di alunni.


Non era previsto che io intervenissi … e la cosa mi dava una certa tranquillità … mi sarei goduto il grande Augias e la sua bella trasmissione, magari ridendo sotto i baffi (bastardo J ) per gli interventi presumibilmente strampalati e terrorizzati dei miei ragazzi .  

Invece ad un certo punto, non so bene come sia potuto succedere, dopo una serie di gesti e smorfie tra Augias e la sua collaboratrice (non inquadrati) mi sono ritrovato il microfono in mano e Augias che diceva : “Il professor Rita voleva dire una cosa….vero?”….. Pensate che figura se, con il microfono in mano, avessi risposto “No, grazie !”.
Vedere per credere :  

A parte la mia faccia televisivamente improponibile e le papere lessicali (è veramente imbarazzante e paralizzante avere una telecamera televisiva con le luci rosse accese puntata addosso e Augias che ti fissa … Augias, con quella faccia da professore beffardo J ) non posso che essere contento della sostanza del mio intervento.
La Scuola Italiana, con i suoi programmi di scienze vecchi e ammuffiti è gravemente responsabile dell’ignoranza dei ragazzi per quanto riguarda argomenti attuali e urgenti come il risparmio energetico e di materiali, il riciclaggio dei rifiuti, le fonti energetiche alternative e rinnovabili …  l’ecologia in generale.
Come dicevo in trasmissione, barcollando sulle mie parole, insegnare argomenti importanti come quelli di cui parla il libro dei Lombroso è una scelta lasciata a professori molto motivati, in contrasto con le direttive del Ministero della Pubblica Istruzione.
Cambiano i ministri (uno più incolto dell’altro), cambiano i punteggi agli esami di maturità (sempre più complicati e assurdi), cambiano i criteri e i nomi  associati a bocciare/promuovere/rimandare, cambia un po’ tutto in questa Scuola Italiana …. Tranne i programmi didattici che resistono a qualsiasi vento di cambiamento del Pianeta.
Come si può sperare che il Pianeta Terra non sia consumato, inquinato, fatto a pezzi da questo tremendo virus che è l’essere umano se la Scuola non crea una “coscienza ecologica” nei ragazzi ?


***a fine trasmissione i due autori (lui metereologo e lei scrittrice), con mio immenso piacere, mi hanno regalato una copia del loro libro, che io ho già “divorato” !
Un libro molto, molto accattivante a partire dagli argomenti trattati fino alle grafiche utilizzate , facile da leggere e da consultare, per niente pesante … insomma una pubblicazione che sarebbe adattissima anche per gli adolescenti.  
Non sarebbe meglio che nell’anno della maturità (almeno in quello), per quanto riguarda le Scienze, i ragazzi studiassero e portassero all’esame una materia come “ecologia” (magari studiando proprio su un libro “divertente” come quello dei Lombroso), piuttosto che imparare a memoria la classificazione minuziosa di rocce e minerali ?
Ma che ci si può aspettare da un Ministero che recentemente è stato rappresentato da una signora che pensava di aver stanziato 45 milioni di euro per la costruzione di un tunnel dove far correre i neutrini ?

 

George Clooney all’Uci Cinemas

Ogni tanto mi capita di pensare che una vita “piccolo-borghese”, una vita “normale”, fatta di televisione, quiz a premi e soap opera, centri commerciali e cine-panettoni, vacanze al mare ad agosto con lettino e ombrellone in spiaggia etc.etc. non sia poi tanto male… insomma mi capita di pensare che il mio snobismo non sia poi tanto giustificato.
E stato così che, seguendo questa vocina infingarda, ho deciso di andare con la mia compagna, sotto le feste  tra Natale e Capodanno, in un grande centro commerciale (Porte di Roma) per un mix infernale : shopping + pranzo + cinema !
Al di là dello shopping, che infernale secondo me lo è in ogni momento dell’anno e in qualunque posto del mondo (pensiero personalissimo), anche se le cose certamente peggiorano in un grande centro commerciale, e al di là del pranzo, a cui abbiamo saggiamente rinunciato causa iper affollamento, mi “piaceva” ricordare l’esperienza al cinema.
“UCI cinemas” così si chiama la catena cui appartiene la mega-multisala presente al centro commerciale Porte di Roma: 12 sale (obiettivamente belle) che vanno dai 130 fino ai 420 posti circa; facendosi due conti nel momento di massimo afflusso e vicini al cambio spettacolo nell’edificio che ospita il cinema e nei dintorni ci sono circa la bellezza di  3.500 - 4.500 persone !! Pazzesco !
Tra un cine-panettone e un altro siamo riusciti imbucarci (solamente grazie a preventive compere on-line) a vedere il nuovo film di George Clooney : “Le idi di marzo” .
Un gran film a mio modo di vedere, certamente da consigliare,  film in cui il buon George per l’ennesima volta (mi era piaciuto moltissimo anche il suo “Good night and good luck”) ha dimostrato di essere un ottimo regista/attore oltre che un bel “bamboccione” holliwodiano.
Purtroppo forse non è un film che può essere proiettato ovunque … non ci sono morti ammazzati, non ci sono sparatorie o inseguimenti, niente mostri tremendi, niente catastrofi, niente alieni …. tante parole, tanti pensieri … niente di trascendentale, capiamoci, ma posso immaginare la delusione di uno spettatore arrivato al centro commerciale deciso ad assistere a uno dei tanti “Vacanze di Natale” e dirottato per mancanza di biglietti su George…. povero spettatore.
Abbiamo raggiunto le nostre poltrone in perfetto orario (non è da tutti, soprattutto in questo Paese) e abbiamo subìto una violenza che non saprei come e dove denunciare se non su questo blog.
L’Uci cinemas pensa bene di sottoporre uno spettatore pagante (biglietto intero), prima della proiezione del film, alla bellezza di mezz’ora di pubblicità che va dai film in prossima uscita sui loro schermi fino al gommista di zona (con una grande prevalenza per i terribili spot commerciali di negozi e pizzerie di zona).
Con tutta quella pubblicità che mi hanno costretto a vedere il biglietto doveva costare almeno la metà; pensate a quanti soldi entrano nelle casse di questi cinema solo di pubblicità … in pratica Uci Cinemas ha venduto il mio tempo, ovviamente senza il mio consenso ! Che rabbia ! E credo che lo stesso trattamento sia comune anche in altre mega - multisale tipo il Warner Village a quanto mi dicono.
Finalmente inizia il film !
 Purtroppo ero seduto accanto a due individui, molto meno educati di due cinghiali. Forse due delusi dalla scelta forzata del film, chissà. I due subumani avevano comprato un paio di kili di popcorn e giustamente hanno atteso l’inizio del film per iniziare i loro “sgrufolamenti” …  guai perdersi qualche parola di pubblicità.
Subito dopo il loro fiero pasto i due sono caduti in un post-prandiale micidiale con tanto di ruggiti e bavetta.
Che scena raccapricciante : due cinghiali abbattuti dai popcorn.
Poco prima della fine, riavutisi, i due hanno pensato bene che il loro parere potesse interessare i presenti, così ad un volume che non doveva farsi sopraffare da quello del film hanno elargito massime di saggezza e di esperienza cinematografica …. Ancora li ringrazio.
Sul primo titolo di coda, già in piedi i due signori (che a vederli da lontano si sarebbe potuto definire “distinti”)  hanno espresso il loro giudizio finale* : “Tutto qua ?.... Che cazzata !”  .


*Ho sempre pensato che le persone che, immediatamente finito il film, davanti ai titoli di coda, o in fila per uscire dal cinema, dispensano giudizi ad alta voce sullo spettacolo appena visto siano incivili, a prescindere dal tipo di giudizio o commento espresso.

Chissà come succede che le luci di sala accese a fine proiezione trasformino i più ignoranti spettatori in consumati critici cinematografici. Forse mi sbaglio, ma secondo me questo in Svezia non succede.  
Subito dopo un film, soprattutto se il film merita, c’è bisogno di silenzio , silenzio per riflettere, magari per capire … o più semplicemente per assaporare il gusto dello spettacolo appena concluso.
Vi è capitato mai di essere emozionati, magari con le lacrime agli occhi, alla fine di una pellicola, quando si accendono le luci di sala e di sentire alle vostre spalle qualcuno che dice : “Che cazzata di film” ?

Papillonis Vita

Ho deciso di dedicare un post intero alla poesia scritta da un mio alunno…un brillantissimo ragazzo che mi rende orgoglioso di essere un suo insegnante :  Valerio del Conte.


Come ho scritto in un post precedente, la poesia è stata pensata e scritta in occasione di un “felicissimo” evento culturale voluto dall’associazione culturale “M.Arte Cultura” (in particolare dalla Prof.ssa Mirella Proia) in collaborazione con il Liceo G.G.Visconti presso il quale insegno, evento tenutosi il 5 dicembre 2011 presso il Museo Crocetti di Roma.  



Sarà che con i “miei” ragazzi raramente riesco ad essere obiettivo J, sarà che Valerio è un ottima persona, oltre che un ottimo alunno, sarà che collego la poesia ad un bellissimo pomeriggio festa e di cultura, ma a me la poesia sembra meravigliosa…
Chiederò a Valerio di poterla musicare, un giorno, quando e se avrò la giusta ispirazione.

Papilionis Vita
(Vita di una farfalla)
Valerio del Conte

Ricordo che da bruco piangevo ogni sera,
sognando di toccare la luna,
un dì, aggrappato al vento della primavera,
mi levai in volo senza paura alcuna.

Forme sinuose contornavano il mio aspetto,
anche la luce sembrava avermi spinto,
ma, ahimè, la vita giocò, facendomi un dispetto,
rovinando questo mio dipinto.

Rividi l'orribile ombra verde
e la punizione fu in quegli ultimi attimi di vita,
realizzando che la mia anima si disperde
e la mia gloria non verrà restituita.

E ora, le mie ali stanno appassendo
ed è finito questo giorno,
già so che sto prendendo
una strada senza ritorno.

Alla bellezza, la felicità non riconduco,
vorrei essere ancora un bruco.