venerdì 9 dicembre 2011

Libertà….è partecipazione

Lunedì 5 dicembre 2011 : 
un pomeriggio dedicato alla Cultura

<< Lunedì 5 dicembre, presso la sala polifunzionale del Museo Crocetti, ha avuto luogo il V incontro culturale organizzato dalle Prof.sse Mirella Proia e Giovanna Trapani del Liceo GG Visconti di Roma in collaborazione con l’Associazione M.Arte. 
Gli studenti hanno proposto un percorso da loro ideato attraverso le arti della fotografia, del disegno, della poesia e della musica: la metamorfosi è una farfalla. (Vedi foto a lato). 
Presente all’evento anche l’Assessore alla Cultura del XX Municipio, Marco Perina. >>

Scrivo questo post sia per celebrare il talento e la fantasia di alcuni dei miei alunni, sia per comunicare la mia gioia, il mio orgoglio per aver potuto partecipare, in qualità di “coordinatore musicale” ad un evento (purtroppo) raro.

Spesso si è portati a pensare agli adolescenti italiani come a un enorme branco senza ideali, senza cultura, senza speranza, ipnotizzato davanti agli schermi degli iPhone, delle Playstation e della televisione italiana……e purtroppo spesso è proprio così.

Però poi capitano pomeriggi come quello del 5 dicembre scorso che necessariamente devono far riflettere e che mi portano a pensare che le potenzialità dei ragazzi siano soltanto inespresse e probabilmente non per colpa loro, ma dello sciagurato contesto in cui vivono...e cioè per colpa delle famiglie, degli insegnanti e delle scuole, dei mass media e dei governi che li gestiscono.

Ho avuto la grande fortuna di essere scelto, come docente, da un Liceo incredibilmente attivo da un punto di vista culturale; un liceo che ogni anno, grazie all’impegno e alla bravura della Prof.ssa Giovanna Pini, allestisce, durante tutto il corso dell’anno scolastico, e porta in scena uno spettacolo teatrale in cui ogni dettaglio, dalla vendita dei biglietti, alla scenografia, dalla recitazione alla regia, è curato in prima persona dagli alunni.

E con mia grande gioia sono stato coinvolto dalle Prof.sse Mirella Proia e Giovanna Trapani (grazie, grazie, grazie) a coordinare la parte musicale della giornata della cultura : 
“La metamorfosi … è una farfalla”.
Tutti i ragazzi che hanno voluto hanno esposto i loro disegni, le loro fotografie, hanno letto e interpretato le loro poesie o i loro brani in prosa e hanno cantato e suonato mostrando tutto il loro talento.

Tra tutte le performances proposte una in particolare mi ha lasciato a bocca aperta; due mie alunne (V linguistico), Mary Muneghina e Arianna Cives, hanno portato in scena il brano di Giorgio Gaber :
“la Libertà”

Mary leggeva il testo del brano mentre Arianna suonava il piano in sottofondo : il connubio perfetto tra musica e poesia. 


Al di là della bravura e della disinvoltura delle due ragazze, che presumibilmente si esibivano per la prima volta davanti ad un pubblico, sono rimasto “folgorato” dalla scelta del testo (Giorgio Gaber sin da quando ero bambino è stato ed è ancora il mio inarrivabile mito). 

Come è arrivato quel testo fino a loro ? Come sono riuscite a scavare in mezzo a tutta l’immondizia che i media propongono loro giornalmente per arrivare a scoprire e ad amare un tale gioiello ? Che meraviglia che lo sentano tanto vicino da volerlo interpretare !

Mentre si esibivano io tremavo per l’emozione, tra la paura che potesse arrivare qualche intoppo, qualche stecca, e l’orgoglio di essere un loro insegnante e anche, un po’, loro amico.
Mary leggeva il testo con incredibile sicurezza, non un errore, non una sbavatura, e Arianna l’accompagnava con le note di Imagine (J.Lennon)… il suono del piano era perfettamente legato con quello della voce …. Brave !
E quando hanno terminato il brano, che felicità unirsi allo scroscio di tutti quegli applausi sinceri ed emozionati …. chissà quanto sarebbe stato felice Giorgio.



<< La libertà non è star sopra un albero, 

non è neanche il volo di un moscone, 

la libertà non è uno spazio libero, 
libertà è partecipazione.>>

G.Gaber


Citando il mio adorato Gaber, questa manifestazione ha dato la possibilità ai ragazzi del Visconti (a tutti quelli che lo volevano) di partecipare e partecipare da protagonisti, quindi di essere, in qualche modo e per qualche istante, liberi.

Subito dopo Valerio del Conte (un mio brillantissimo alunno) ha presentato una sua poesia, scritta solo pochi giorni prima pensando proprio al tema della manifestazione (la metamorfosi); sarò di parte, sarò troppo coinvolto affettivamente, ma a me la poesia è sembrata stupenda. Barbara Borin ha letto il testo della poesia accompagnata da Alessandra Chicchiarelli al pianoforte con un brano di sua creazione. Anche in questo caso il pubblico e io tra loro si è “spellato le mani” per applaudire lo sforzo, la creatività e la bravura dei tre ragazzi.

Alessandra Chicchiarelli ha poi anche aperto la sezione dedicata alla musica interpretando, alla grande, al pianoforte un brano di Ludovico Einaudi “le Onde”…. Come mi sarebbe piaciuto ascoltare Alessandra, come mi è già capitato, suonare un brano dei Pink Floyd, o magari di qualche classico della Bossa Nova tipo “Corcovado”, o “Estrada branca”, magari nella versione del grande Stefano Bollani, piuttosto che quel brano di quel modesto scopiazzatore che è Einaudi. 

Oltre a loro non posso non citare Nadia Zafferani (V scientifico) che senza accompagnamento musicale e senza microfono … su un “filo sottilissimo”, “senza rete” davanti al pubblico e non mostrando alcun timore reverenziale per ciò che stava affrontando ….  ha cantato nientemeno che un brano tratto da “Madama Butterfly” di G.Puccini....non so se mi spiego ! 
Anche in questo caso un grandissimo e meritatissimo successo di pubblico… Che coraggio, che talento ! Sono convinto che Nadia, continuando a lavorare sulla sua voce, sul suo talento, possa fare molta strada nella musica.  

Bravi, Bravissimi anche gli altri tre ragazzi “musicali” J , tra cui anche Elisabetta Sorbi, la bravissima vincitrice del premio** consegnato dalla giuria e poi Christian Pagliucchi e Alessandro Mauriello; con questi tre ragazzi ho avuto l’onore e il piacere di suonare “nel Blu dipinto di Blu” accompagnandoli con la mia chitarra, per chiudere la serata in mezzo agli applausi di un pubblico divertito e compiaciuto.

Elisabetta Sorbi (la vincitrice**) sembrava uscita da un Talent Show : stessa voce, stessa determinazione, stesso brano pop del momento; ha cantato una canzoncina di una certa Adele (?) … ero l’unico a non conoscerla J … sto diventando irrimediabilmente vecchio e sono sempre più fuori dall’attualità (che gioia) ! Peccato, una voce bella come quella di Elisabetta l’avrei voluta sentire impegnata in qualcosa di più articolato, di meno banale…di più impegnativo.

Alessandro Mauriello è una specie di reincarnazione di Novecento (il Pianista sull’Oceano); ragazzo schivo, apparentemente sempre un po’ stralunato, ma con un talento “pianistico” eccezionale ! Ha suonato meravigliosamente e cantato un brano strepitoso,  “La donna Cannone”… mai si sarebbe potuto pensare che Alessandro fosse un assoluto autodidatta ! Che talento !


Christian Pagliucchi invece è un giovane, nuovo, fresco Claudio Baglioni... Una voce pulita, intensa, potente … in una parola, bella ! Ha scelto di presentare una canzone “storica”, forse difficile da condividere con i tanti ragazzi del pubblico: 
“Il Mondo” (Jimmy Fontana)… i vecchietti come me invece hanno apprezzato molto! Oltretutto, malgrado sia soltanto un anno che studia pianoforte, è riuscito egregiamente ad accompagnarsi… Anche a lui va tutta la mia stima ! Chissà se tra qualche anno non mi capiterà di comprare un suo disco ! ...A quel punto, quando Christian sarà famoso, mi potrò rivendere, a peso d’oro, le copie dei suoi compiti in classe!

** Il Premio….
L’unico neo della serata….

Proprio perché sono un rompiscatole, non posso fare a meno di criticare l’unico neo di un pomeriggio strepitoso : 
l’idea della gara e quindi di un vincitore e di più vinti.

La televisione negli ultimi anni, con programmi spazzatura come: 
 “il Grande Fratello”, “Amici”, “X-Factor” e simili, sta cercando di far passare il concetto che tutto sia competizione, gara, premio, dentro o fuori, vittoria o sconfitta; per cui esistono pochi, pochissimi campioni, felici, ricchi e contenti e tutti gli altri sono perdenti, in lacrime, delusi e sconfitti. 

Non posso che oppormi a questo modo di vedere la realtà, soprattutto nel campo dell’arte e della musica in particolare… 

Soprattutto quando ad essere in gara ci sono giovani o giovanissimi che possono soffrire e molto per una sconfitta…. O illudersi stupidamente per una vittoria.

Credo che la musica sia emozione e passione, non solo tecnica, talento e creatività, non solo studio e dedizione, ma allora come si fa a decretare un vincitore quando si ha a che fare con argomenti tanto soggettivi ? 

E’ possibile amare dello stesso amore due artisti molto diversi tra loro senza necessariamente dover decretare chi ha vinto e chi ha perso….

E per me, anche se mi rendo conto che suoni un po’ retorico, tutti i ragazzi di quel bel pomeriggio di cultura, hanno vinto... Anche se mi sforzassi, non riuscirei ad individuare uno sconfitto tra di loro…
Che dolore aver visto sui volti di molti di loro rabbia o tristezza per il premio non arrivato.   

L’importante nella musica è , più che mai…..la partecipazione…...      

Grazie Mario

Grazie ai Mari e Monti perché se è vero come dice Gaber che
“Libertà è partecipazione”
Allora oggi mi sento proprio libero
Perché posso partecipare, perché super Mario mi fa partecipare
Partecipare al salvataggio disperato del mio Paese
E non a tutti è data questa gioia
Non tutti posso partecipare quanto partecipo io….e quelli come me
Ed essere felici quanto lo sono io…..e quelli come me
Grazie Mario per aver allontanato da me lo spauracchio della pensione
Sempre di più saremo come te, che a 70 anni nemmeno ci pensi alla pensione
Grazie Mario per aver escluso la Chiesa dalla partecipazione
Che Loro giustamente devono pensare solo allo spirito, non a sporche questioni materiali
Grazie Mario per non aver toccato i grandi ricchi e i loro patrimoni
Che Loro adesso sono tristissimi per non poter partecipare
Grazie Mario per non aver messo le mani in tasca ai parlamentari
Che Quelli hanno già fatto tanto per il nostro Paese
Grazie Mario per non aver messo le manette le furbi e agli evasori   
Che Quelli potranno sempre avere un ruolo nel nostro nuovo Paese
Grazie Mario cuor di leone per il tuo coraggio
Per esserti schierato contro i poteri forti dalla parte dei più deboli
Grazie Mario con te finalmente le tasse saranno uguali per tutti
Da Berlusconi al ragazzo del phone center, da D’Alema all'impiegato
Da Marchionne all’operaio, da Totti al magazziniere
Da Della Valle al pescatore, da Benetton al muratore
Tutti pagheranno, finalmente, lo stesso Identico prezzo
Per il biglietto per poter partecipare.
Grazie Mario    

Amare una donna molto più giovane

Essa Pequena - Chico Buarque 


Nell’ultimo disco di Chico Buarque, tra le altre meraviglie, c’è un brano, un blues d’altri tempi:
“Essa pequena” 
brano che mi ha stregato per la sua delicatezza sia per quanto riguarda la parte musicale, che per quanto riguarda il contenuto del testo.

Per qualche tempo ho lavorato come musicista all’Hotel de Russie di Roma e continuamente, mentre suonavo, vedevo sfilarmi davanti coppie improbabili e improponibili : lui anzianotto, scintillante di ricchezza ostentata, magari un po’ unto, lei giovanissima e bellissima con un sorriso artefatto avvelenato dalla tristezza; sembrava quasi che lui volesse esporre al “pubblico” la sua nuova automobile, il suo nuovo giocherello… 
E io, per il semplice fatto di essere uomo, come lui, mi vergognavo.

La stessa vergogna, lo stesso disgusto li provo quando i giornali, le radio, o la televisione ci deliziano con notizie di gossip che parlano di ricchi e potenti signori over settanta che si “accompagnano” con bellissime giovani soubrette, ballerine, modelle in cerca di successo.

La canzone di Chico Buarque affronta proprio il tema dell’amore tra un uomo di una certa età e una ragazza molto più giovane e lo fa, come dicevo prima, con una delicatezza, con una poesia che riescono a farmi dimenticare il disgusto dei tempi del de Russie e mi lasciano credere che un “amore” simile possa esistere.
Non so che darei per sapere quanto c’è di autobiografico in questa canzone, se c’è effettivamente una donna tanto più giovane nella vita di Chico Buarque.

Qui di seguito trovate la mia traduzione dal Portoghese in Italiano del brano in questione.
Per ascoltare/osservare la canzone gratuitamente clicca qui sotto :
oppure qui :


Essa pequena* / Questa Piccolina
Chico Buarque
Traduzione in italiano a cura di Guido Rita

Il mio tempo stringe, il suo tempo avanza 
I miei capelli sono grigi, i suoi color di zucca
Temo che non durerà molto la nostra storia, ma
Sono tanto felice con lei

Il mio giorno vola e lei non si sveglia
Arrivo fino all’angolo e lei vuole andare in Florida
Penso di non sapere esattamente cos’è che dice quando parla, ma
Non mi stanco di contemplarla

Come un tirchio conto i miei minuti
Ogni secondo che svanisce
Preoccupandomi per lei che vive in un altro mondo
Lei che butta le sue ore al vento

A volte si trucca le labbra ed esce
“Come vuoi tu” le dico, “Take your time” *
Sento che ancora mi farà penare questa piccolina**, ma 
Il “blues”***  sarà valso la pena 


* divertiti
**ragazzina, piccolina
***tristezza

domenica 16 ottobre 2011

La poesia e le canzoni di Chico Buarque

"Il Brasile di Chico Buarque"

La bellezza della musica popolare brasiliana (MPB) non sta solo tra le note di armonie complesse, di melodie indimenticabili, o nella dolcezza di alcune meravigliose voci, o nei virtuosismi di alcuni straordinari percussionisti…anzi….
Ciò che, secondo me, rende unica l’MPB è la simbiosi tra la musica straordinaria a cui accennavo sopra e la poesia.

Il padre di questa creatura straordinaria probabilmente è stato Vinicius de Moraes (foto), il sommo poeta, seguito poi da molti altri come Caetano Veloso, Paulinho da Viola, Milton Nascimento e soprattutto Chico Buarque de Hollanda.
Quest’ultimo autore, da molti riconosciuto come il migliore artista di sempre dell’MPB, è quello che meglio riesce a coniugare una musica di straordinaria qualità tecnica a testi profondi, taglienti, mai banali....poesie stupende.
  
Chi associa la musica brasiliana al “trenino ballereccio” di capodanno, oppure a qualche mulatta che sculetta nel Carnevale di Rio si perde davvero tanto.

Purtroppo nel mio Paese, che pure ha una tradizione musicale di tutto rispetto, la musica leggera è sempre più un bene di consumo assolutamente transitorio slegato da ciò che resta della nostra Cultura; le canzoni, sono prodotti usa e getta che la televisione e la radio diffondono seguendo logiche esclusivamente commerciali….
E le eccezioni sono davvero pochissime.

E così succede che, se si parla di musica brasiliana, all’italiano comune vengono in mente un paio ballerine di samba coscia-lunga, culo-sodo, mezze nude sulle note di “Disco Samba” (dei Two Man Sound, un trio di idioti proveniente, dal Belgio, che adesso sguazza nei milioni guadagnati coi diritti d’autore).

Purtroppo poi la stragrande maggioranza dei musicisti brasiliani (tra cui anche alcuni fenomeni) approdati in Italia, si guardano bene dallo smentire un’idea simile della loro musica, della loro Cultura, ma felici e contenti cavalcano l’onda, “legano l’asino dove vuole il padrone”.
Che dire…pazienza…


Nel mio piccolissimo, ho scritto (dapprima da solo, poi assieme a Fabrizio Corso) e portato in scena, diverse volte ormai, uno spettacolo di musica e poesia brasiliana che ho chiamato 
Il Brasile di Chico Buarque”.  

Mi sono reso conto che proporre uno spettacolo tributo a Chico Buarque mi consentiva di toccare moltissimi stili musicali brasiliani (bossa nova, samba melodico, baião, marcha e perfino batucada), di leggere e interpretare diverse poesie (traduzioni in italiano di alcune canzoni di Chico) e brani tratti da suoi romanzi (Chico è anche un romanziere) e anche di ripercorre la storia culturale e politica brasiliana degli ultimi quarant’anni.  

Così ho prodotto tantissimo materiale su Chico : traduzioni in italiano di testi delle sue canzoni, arrangiamenti originali, raccolte fotografiche, estratti delle sue interviste, dati biografici etc. etc.
(Materiale che potete trovare su www.chicosamba.it)   

E alla fine è nato uno spettacolo di teatro-canzone (citando il mio adorato Giorgio Gaber) dove musica e poesia (tradotte in italiano, per rendere lo spettacolo accessibile a tutti) si intrecciano e si impreziosiscono a vicenda, dove note e parole si spartiscono il palcoscenico lasciando intravedere sprazzi di Brasile.
…sono un grande fan di questo spettacolo :D sorrisone !

Moltissimi artisti mi sono già stati vicini in quest’avventura e molti ce ne saranno ancora e a loro va un mio sincero ringraziamento per aver reso possibile portare in scena una mia idea.
Solo per citarne alcuni : Fabrizio Corso, Lourinha G., Andrea Leoni, Flavinho Vargas, Roberto Stilo, Pierpaolo Eramo, Giorgia Corso, Neville Lyon, Simona Palmiero, Giada Felici, Stefano Giordano, Stefano Flammini, Luna Whibbe, Emilio Valentini, Jorge Vieira, Mariella Greci etc..etc…

La prossima “tappa” dello spettacolo ci sarà a brevissimo 
(sabato 29 ottobre 2011) e vedrà il “debutto” di un nuovo artista : Daniele Russo, detto “O Rei” (il Re…..inteso non come la seconda nota J ). Con lui abbiamo da poco iniziato un nuovo ambizioso progetto di musica originale, sempre in stile bossa nova – samba.

Presenteremo alcune nuove canzoni di Chico Buarque tra cui Sinhà (tratta dall’ultimissimo album Chico 2011 – vedi post: http://chicosamba.blogspot.com/2011_08_01_archive.html) e leggeremo alcuni brani tratti dai suoi romanzi…..chiedendo aiuto al “Dio della Lettura” J .

Seppur orfani di Mariella Greci, suoneremo anche uno dei nostri “fiori all’occhiello”, la canzone  Calice versione in italiano di cui abbiamo anche recentemente girato un videoclip che trovate in fondo al post :

Questa volta ci ospiterà un delizioso locale del quartiere Prati di Roma, locale co-gestito da un mio “vecchio” amico cestista-musicista (Francesco Baconcini*), un circolo culturale in cui si respira quell’aria inconfondibile da jazz club:

Circolo Mr.Godot - Sapor sapiens 
(via Mocenigo 4 – Prati – Roma)

Tutte le informazioni le trovate all’indirizzo :

Il locale, come dicevo sopra, è delizioso....e quel che più mi piace è che alla musica è dato molto spazio; c’è infatti un piccolo palco, molto ben attrezzato, una batteria, un pianoforte e soprattutto un gestore che ama la musica (di solito vendono birra e basta).  

*Curiosa la mia amicizia con Francesco (un uomo che a vederlo da lontano, alto e minaccioso, sembra che voglia spezzarti come fossi un grissino, ma poi, se ti avvicini un po’, è un uomo di straordinaria ironia e dolcezza) ; da piccolo avevo in camera una foto della squadra di serie C di pallacanestro della Fortitudo Roma con tutti gli autografi dei giocatori…..e Francesco era uno di quelli…uno dei miei miti di bambino.
Qualche anno più tardi  ho giocato nella stessa squadra, assieme a lui…….io ero il “ragazzino” e lui il giocatore d’esperienza.
Oggi, che le nostre gambe e le braccia non tengono più, ci siamo ritrovati amici nella musica...molto meno faticosa J .
Chissà che succederà domani….  

Non mi resta allora che darvi un appuntamento per sabato 29 ottobre 2011 al Sapor Sapiens !!

Videoclip di "Calice" - di Chico Buarque 
(versione in italiano a cura di Guido Rita)




sabato 1 ottobre 2011

La Rivoluzione del Neutrino….e adesso ?


22 settembre 2011
C'è la conferma ufficiale:
la velocità della luce è stata superata. 
I neutrini sono più veloci della luce di circa 60 nanosecondi. Il risultato è ottenuto dall'esperimento Cng 1s (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Il risultato si deve alla collaborazione internazionale “Opera”, che con i rivelatori che si trovano nei Laboratori del Gran Sasso ha analizzato oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall'acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso. I dati dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. L'analisi dei dati, raccolti negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce. 

(LaRepubblica 23  settembre 2011)


Questa è la notizia che tutti conoscono, diffusa in tutto il Pianeta alla “velocità della luce”, con un sapore vagamente da cronaca sportiva, come se fosse il risultato della gara 100 metri all’ultima Olimpiade :
Davanti ad una folla in visibilio, Neutrino batte Fotone al fotofinish e stabilisce un nuovo incredibile record olimpionico e mondiale; prima dei festeggiamenti si attendono i risultati dell’antidoping.”

Tutto chiaro ?
Per me assolutamente no ! Anzi…
L’emozione incredibile (e meravigliosa) della consapevolezza di essere all’alba di una possibile rivoluzione della Fisica Moderna (e quindi in generale delle Scienze) non riesce a zittire un’infinità di domande (alcune anche angoscianti) che mi tormentano.
Se fossero confermati, i risultati di “Opera” abbatterebbero quasi un secolo di Fisica, incrinerebbero l’autorità di uno dei miei eroi (A.Einstein), ma non ci fornirebbero alcuna nuova certezza, non porterebbero ad una nuova Fisica.
Se i neutrini possono andare ad una velocità maggiore di “c” si butta giù un pensiero senza formularne un altro; sappiamo insomma cosa perderemmo, ma non abbiamo la più pallida idea di cosa potremmo trovare.

Malgrado le mille domande fatte ad alcuni miei colleghi docenti di Fisica e Matematica, non riesco a trovare le risposte che vorrei (molto probabilmente perché non ci sono) e quindi non riesco e placare la mia angoscia.
Ecco una piccola selezione di domande.  

- Visto che i neutrini muonici in questione sono stati prodotti e “accelerati” dal Super acceleratore di particelle del CERN di Ginevra (quindi dall’Uomo) sarà possibile in un prossimo futuro produrre neutrini ancora più veloci ?


Farebbe piacere sapere se esiste un limite di velocità invalicabile, come era la costante “c” (velocità della luce nel vuoto) tanto utilizzata dal buon vecchio Einstein; o se invece non esistono limiti alla velocità raggiungibile da una particella.


- Com’è possibile che per un secolo siano state prodotte migliaia di prove sperimentali tutte a conferma della teoria della relatività di A.Einstein ? Ce ne sono di altre che la smentiscono che non conosco ?
Cosa ne sarà di tutte quelle magliette con su scritto E=mc2


- Quali incredibili rivoluzioni dovremmo aspettarci se fossero confermati i dati di “Opera” ?
Il Fisico responsabile di Opera (A.Ereditato), giustamente, non si è voluto sbilanciare…ha rilasciato una dichiarazione di circostanza che però lascia trasparire tutti i suoi sogni fantascientifici.
Quanto mi piacerebbe sentirlo parlare dei suoi sogni, delle sue aspettative per il futuro dell’Uomo davanti a un bicchiere di vino.

Poi c’è la dichiarazione di un alto Fisico (R.Petronzio) che mi fa venire la pelle d’oca; riporto una frase tratta da una sua intervista a laRepubblica : << "La percezione, ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) Roberto Petronzio, è che "si possa cominciare a ragionare su una nuova scala e che si entri in un territorio sconosciuto della fisica, nel quale si potrebbero incontrare, per esempio nuove dimensioni o addirittura una nuova costante fondamentale dell'universo">>

Vi prego ditemi se si potranno ancora mangiare gli spaghetti alla carbonara !


-  La data del 23 settembre 2011 forse sarà ricordata per la più grande rivoluzione del secolo per quanto riguarda la Fisica e le Scienze, o forse per la più grossa bufala planetaria dopo gli extraterrestri di Orson Welles….chi può dirlo adesso.
Ma certamente il 23 settembre sarà ricordata per l’ennesima figuraccia internazionale del Governo Berlusconi e soprattutto per la colossale ignoranza del Ministro della Pubblica Istruzione, Maria1,2,3stella Gelmini.

Il tristemente noto comunicato del governo (quello che parla del tunnel tra Ginevra e il gran Sasso)  lo trovate in versione integrale a questo link :
(incredibile, ma vero, dal sito del ministero tale comunicato è stato rimosso)

Mi chiedo come può un Governo (rappresentato da un suo Onorevole Ministro) investire 45 milioni di euro su un progetto senza avere la più pallida idea di che cosa si tratti ?
Possibile che il portavoce della Gelmini, tale Zennaro, personaggio in grado di rilasciare una delle dichiarazioni più ridicole della Storia, percepisca 165 mila euro l’anno (denaro dei contribuenti) ?
Possibile, infine, che la Gelmini non si scusi davanti agli italiani e al mondo, per l’accaduto, ma piuttosto preferisca attaccare i suoi detrattori parlando di “polemiche strumentali” ?
Triste, mi domando in che Paese vivo.


Sembra comunque che effettivamente esista un neutrino che sta correndo dentro ad un tunnel e il videoclip qui sotto ne è la testimonianza.
http://www.youtube.com/watch?v=IxR9jTy0YAw


Il Neutrino nel Tunnel 






giovedì 1 settembre 2011

I mercenari

Qualche sera fa, durante un mio concerto in piazza (…..con la mia solita adorata musica brasiliana…..) suonando in modo svogliato un brano di un autore che non amo troppo sono stato percorso da un brivido di terrore.

La canzone stava procedendo sciatta, scialba, senza pathos…..un po’ per colpa della canzone, ma soprattutto per colpa di chi la suonava e di chi la cantava…..insomma, era (anche) colpa mia…..e lo sapevo.

Ma il brivido non dipendeva da come stessi suonando/cantando; il fatto è che in un flash ho capito perché stava andando così……..
……..i soldi………..
era l’unico motivo per cui ero là, con la chitarra in braccio e il microfono davanti alla bocca.

E subito mi è venuta in mente una frase che tantissimi anni fa mi disse mio fratello (ex cornista al Teatro dell’Opera, nonché vincitore di diversi concorsi in diverse Orchestre e Teatri in Italia…..un grande….), una frase, all’epoca, assolutamente inconcepibile per uno innamorato della musica come me; mi disse:
<< Io sono come un impiegato in ufficio, vado timbro il cartellino, lavoro e torno a casa…..tu sei molto più artista di me. >>

E allora, mentre la canzone si trascinava stancamente avanti, ho pensato a quanto non sia possibile affrontare la musica, come pure qualsiasi altra arte, avendo come unica motivazione il denaro……. O meglio, è possibile, ma, certo, i risultati lasciano l’amaro in bocca a chi suona e molto probabilmente, nel migliore dei casi, non emozionano chi ascolta.
Insomma bisognerebbe mai essere mercenari nella musica o nell’arte in genere…..
Se non c’è passione, non c’è arte.
I musicisti mercenari non sono artisti.

Quella canzone non finiva mai, così, continuando a suonare, ho avuto il tempo di “sviluppare” le mie riflessioni……

I mercenari sono veramente una piaga per l’umanità……..da sempre……

Perfino l’Impero romano crollò quando fu abolito l’esercito fatto dal popolo e venne istituito un esercito esclusivamente mercenario (tra l’altro, per la maggioranza barbari). 

Eppure l’umanità si sta evolvendo su un terreno incredibilmente fertile per i mercenari….. Cioè per quelli che non muovono un dito se non per avere un ritorno, un guadagno di qualche tipo.

Però c’è da dire che fino a che un musicista-mercenario suona in modo svogliato, senza amore, senza passione, al massimo risulterà un concerto grigio, poco emozionante…..
Ma cosa succede se i mercenari hanno responsabilità più grandi ?
Cosa succede se siedono in Parlamento ?

Come si può pensare di essere “guidati” da una banda di parlamentari abituati sguazzare nella ricchezza, nel privilegio, nel vizio ?
Mercenari (con pochissime eccezioni) disposti a tutto pur di mantenere la loro condizione di super privilegiati……

Leggevo ieri uno dei tanti articoli che denunciava i vari “furti” dei parlamentari ai cittadini italiani :
Stipendio base : 19.150 euro al mese **  
Rimborso spese affitto : 2.900 euro al mese
Cellulare : sempre gratis
Cinema : sempre gratis
Teatro : sempre gratis
Tessera mezzi pubblici : sempre gratis
Assicurazione infortuni, morte : sempre gratis
Ristoranti : sempre gratis
…..la lista non finisce qui…….purtroppo…..

Sarei curioso di vedere quanti di questi mercenari sarebbero disposti a fare politica se non percepissero alcuno stipendio, se non potessero contare su alcun privilegio, se anzi dovessero pagare una quota annua, magari anche solo simbolica.
Insomma, chi continuerebbe a “scaldare la poltrona” se la politica fosse una questione di pura passione ?



La canzone volgeva finalmente al termine e io, inorridito dai miei pensieri su politici  e musicisti mercenari, dovevo fare velocemente qualcosa per chiudere in bellezza, per uscire da quell’abisso…..
Così ho preso tutte le forze che avevo a disposizione…….ho cercato e ritrovato  tutto l’amore che ho per la musica e per la musica brasiliana in particolare, ho pigiato sull’acceleratore, ho aumentato la forza nelle mie falangi, ho spremuto le mie corde vocali, fin dove potevo e anche oltre…….
….e ho sbagliato il finale……  J
….ma con passione !



 **E pensare che io ho studiato una vita (e ancora continuo) per guadagnare al mese molto meno di un decimo dello stipendio di base di un parlamentare……e in più, per me, assolutamente nulla è mai gratis.....



L'Amazzonia è brasiliana ?

Recentemente una mia cara amica (Adriana Massaro Leoni) mi ha inviato il testo di un intervento di un senatore brasiliano (Cristovam Buarque**  -nella foto sotto- …….niente parentele con il mio idolo…..sembra) in una Università americana (novembre 2000).



L’argomento è molto, molto importante……. Biologicamente parlando è importante tanto quanto la vita su questo pianeta :  la difesa dell’Amazzonia.


Ad una prima lettura, il discorso del senatore brasiliano mi ha irritato profondamente. Per un integralista come me se la domanda è “Amazzonia” la risposta non può essere “bambini poveri”. Poi però rileggendo e ripensandoci ho trovato le argomentazioni di Cristovam Buarque più che valide, così ho deciso di tradurre l’intervento dal portoghese all’italiano e di pubblicarlo per condividerlo.

Rimane sempre la speranza che il Brasile, con questi suoi ultimi ottimi governi, riesca a salvaguardare l’Amazzonia e con essa la vita sulla Terra.  
  
Segue il testo tradotto dal Portoghese * 

Durante un dibattito in una università degli Stati Uniti all’ex governatore federale, ex ministro dell’educazione e attuale Senatore brasiliano, Cristovam Buarque è stato chiesto cosa pensasse riguardo all’ “internazionalizzazione”  dell’AMAZZONIA.
Un giovane americano introdusse la sua domanda dicendo che si aspettava la risposta di un umanista e non di un brasiliano.
 Questa fu la risposta di Cristovam Buarque :

<<Come brasiliano sono semplicemente contrario all’ internazionalizzazione dell’Amazzonia. Anche se i nostri governi non lo hanno mai tenuto nella giusta considerazione, questo patrimonio è nostro.

Come umanista, sentendo il rischio del degrado ambientale che sta soffrendo l’Amazzonia, posso schierarmi a favore della sua internazionalizzazione, come anche a favore  dell’internazionalizzazione di tutto ciò che ha importanza per l’Umanità.

Se l’Amazzonia, da un punto di vista “umanista”, deve essere internazionalizzata, dovremo internazionalizzare anche le riserve di petrolio del mondo intero.
Il petrolio è tanto importante per il benessere dell’Umanità quanto l’amazzonia per il nostro futuro. Malgrado questo, i padroni delle riserve di petrolio si sentono in diritto di incrementare o diminuire l’estrazione del petrolio e alzarne o meno il prezzo.

Nello stesso modo, il capitale finanziario dei Paesi ricchi dovrebbe essere internazionalizzato. Se l’Amazzonia è una riserva per tutti gli esseri umani, non può essere bruciata per il volere di un padrone o di un Paese. Bruciare l’Amazzonia è tanto grave quanto la disoccupazione provocata dalle decisioni arbitrarie degli speculatori globali. Non possiamo lasciare che le riserve finanziarie servano per “bruciare” interi paesi nella voluttà della speculazione.
  
Prima dell’Amazzonia, mi piacerebbe vedere l’internazionalizzazione di tutti i grandi musei del mondo. Il Louvre non deve appartenere solo alla Francia. Ogni museo del mondo è custode delle più belle opere prodotte dal genio umano. Non si può lasciare che questo patrimonio culturale, così come quello naturale amazzonico, sia manipolato o distrutto secondo le voglie di un proprietario o di un Paese. Recentemente un milionario giapponese ha deciso di farsi seppellire assieme  a un dipinto di un grande Maestro; prima di ciò, quel quadro sarebbe dovuto essere internazionalizzato.

Proprio a questo meeting, in cui le Nazioni Unite hanno realizzato il “Forum del Millennio”, alcuni presidenti di alcuni Paesi hanno avuto difficoltà nell’arrivare a causa dei blocchi alle frontiere degli USA. Per questo penso che New York, in quanto sede delle Nazioni Unite, deve essere internazionalizzata. Per lo meno Manhattan dovrebbe appartenere a tutta l’umanità. Così come Parigi, Venezia, Roma, Londra, Rio de Janeiro, Brasilia, Recife, ogni città, con la sua particolare bellezza, la sua storia, dovrebbe appartenere al mondo intero. 

Se gli Stati Uniti vogliono internazionalizzare l’Amazzonia, per evitare il rischio di lasciarla in mano ai brasiliani, bisogna internazionalizzare anche tutti gli arsenali nucleari americani. Anche perché gli americani hanno già dimostrato di essere capaci di usare queste armi, provocando distruzioni migliaia di volte maggiori di quelle dovute ai deplorevoli incendi avvenuti nelle foreste del Brasile. 

Durante i loro dibattiti elettorali, i candidati alla presidenza degli Stati uniti hanno sostenuto l’idea di internazionalizzare le riserve forestali mondiali in cambio dell’azzeramento del debito.
Iniziamo a usare questo debito per garantire ad ogni bambino del mondo la possibilità di andare a scuola. Potremmo internazionalizzare i bambini trattandoli, tutti, a prescindere dal Paese di nascita, come un patrimonio che merita le attenzioni di tutto il mondo. Ancora di più di ciò che merita l’Amazzonia.
Quando i leaders mondiali tratteranno i bambini poveri come patrimonio dell’umanità, non permetteranno che i bambini lavorino, mentre invece dovrebbero studiare, che muoiano, quando dovrebbero vivere.

Come umanista accetto di difendere l’internazionalizzazione del mondo.
Ma fintanto che il mondo mi tratterà come brasiliano, lotterò perché l’Amazzonia sia nostra. Solo Nostra.>>


*Per chi volesse leggere l’articolo originale in Portoghese :

**Cristovam Buarque (Recife, 1944) è un ingegnere meccanico, economista, professore universitario ed è entrato nella politica grazie al Presidente Lula che nel suo primo mandato lo nominò ministro dell’educazione. 


martedì 23 agosto 2011

Finalmente il nuovo disco di Chico Buarque



L’attesa è finita e valeva davvero la pena attendere tanto a lungo !

Adesso posso confessare, anche a me stesso, che avevo temuto che “Carioca” (2006) sarebbe stato l’ultimo disco……tutto quel silenzio dopo il 2006 e la sua crescente dedizione alla letteratura mi avevano veramente preoccupato. Oltretutto Chico Buarque è del 1944, e a giugno 2011 ha compiuto la bellezza di 67 anni..... Pensavo che prima o poi la voglia gli sarebbe passata.....ma per fortuna mi sbagliavo !   

Il nuovo disco si chiama semplicemente “Chico” (2011) ed è semplicemente meraviglioso….. stavolta non esagero.

Sono certo che alcuni dei dieci brani di “Chico” verranno ricordati  a lungo, magari rientreranno in qualche “the best of..” ….penso a “Querido diario”, “Barafunda” e “Sem vocè 2” (una ideale continuazione della bellissima “Sem Vocè” di Tom Jobim).

Anche al primo ascolto risulta chiaro che l’ultimo strepitoso brano del disco, “Sinhà”,  scritto e registrato assieme a João Bosco, invece ruberà il cuore anche agli “infedeli” J .
Di questo brano, visto che da quando l’ho ascoltato non riesco a pensare ad altro, ho già fatto la traduzione in italiano…..traduzione che metterò alla fine di questo post.

Il regalo che ci ha fatto Chico Buarque stavolta va ben oltre il “confezionamento” di 10 nuove canzoni.
Infatti all’indirizzo :  
chiunque, senza bisogno di alcuna registrazione e assolutamente gratis può ascoltare tutti brani del disco, guardarne i relativi videoclip, leggerne il testo e il testo manoscritto da Chico (una vera chicca per “innamorati” pazzi come me). 
Non solo, nello stesso sito,  oltre a numerose particolarissime fotografie,  si possono trovare moltissimi divertenti videoclip tipo “making of” delle registrazioni in sala.
Insomma Chico gioca a carte scoperte…….è una grande sfida……sembra che dica : sono tanto sicuro del lavoro che vi propongo che posso metterlo in rete gratis perché sono sicuro che dopo  vorrete comunque comprare il mio disco e che verrete ai miei concerti *. 
..............e infatti io ho già iniziato il mio giro per riuscire a comprare il disco originale.

E mi viene una rabbia che i nostri artisti “pulci presuntuose” vogliano 20 euro per un disco fatto di un paio di canzoncine decenti accompagnate da un mare di ciarpame  e cianfrusaglie……canzoncine che tra l’altro, che non è possibile ascoltare se non in qualche radio commerciale o, se si è fortunati, in qualche negozio di dischi.

*A proposito di concerti……mi rivolgo direttamente a Chico……cosa devo fare per poterTi avere in concerto, non dico a Roma, ma almeno in Italia ? Vuoi un mio braccio, una gamba, un polmone?
Ti do tutto ciò che ho, ma ti prego torna in Italia  a suonare.

Ecco la mia traduzione in italiano di “Sinhà” …… la storia di uno schiavo torturato e mutilato perché accusato di aver guardato le nudità della sua (?) padrona, Sinhà, mentre lei si faceva il bagno al fiume.
(altre traduzioni del disco "Chico 2011" e di altre canzoni brasiliane di Chico Buarque e di altri autori le potete trovare sul mio sito all'indirizzo :   http://www.chicosamba.it/Poesia.htm )


Sinhá
Chico Buarque e João Bosco
Traduzione in italiano a cura di Guido Rita
Se a dona se banhou
Se la signora[1] si fece il bagno
Eu não estava lá
Io non c’ero
Por Deus Nosso Senhor
Giuro su Dio Nostro Signore
Eu não olhei Sinhá
Io non guardai Sinhà
Estava lá na roça
Io stavo là nei campi
Sou de olhar ninguém
Io non guardo nessuno
Não tenho mais cobiça
Non ho più desiderio
Nem enxergo bem
E non ci vedo bene

Para que me pôr no tronco2
Perchè mi mettete nel tronco[2]
Para que me aleijar[3]
Perchè mi torturate
Eu juro a vosmecê[4]
Signori io Vi giuro
Que nunca vi Sinhá
Che mai vidi Sinhà
Por que me faz tão mal
Visto chè mi fa tanto male
Com olhos tão azuis
Con occhi tanto azzurri
Me benzo com o sinal
Mi benedico con il segno
Da santa cruz
Della croce santa
Eu só cheguei no açude[5]
Sono arrivato alla diga
Atrás da sabiá[6]
Seguendo il sabià6
Olhava o arvoredo
Guardavo il bosco
Eu não olhei Sinhá
Io non guardai Sinhà
Se a dona se despiu
Se la signora si spogliò
Eu já andava além
Io ero già andato oltre
Estava na moenda
Stavo al mulino
Estava para Xerém[7]
Stavo allo Xerem7

Por que talhar meu corpo
Perchè tagliare il mio corpo
Eu não olhei Sinhá
Io non guardai Sinhà
Para que que vosmincê
Perchè Voi Signori
Meus olhos vai furar[8]
Volete strapparmi gli occhi
Eu choro em iorubá[9]
Io piango in iorubà
Mas oro por Jesus
Ma prego Gesù
Para que que vassuncê
Perchè Voi Signori
Me tira a luz
Mi togliete la luce

E assim vai se encerrar
E così si chiuderà
O conto de um cantor
Il racconto di un cantore
Com voz do pelourinho
Con voce del Pelourinho[10]
E ares de senhor
E arie da signore
Cantor atormentado
Cantore tormentato
Herdeiro sarará[11]
Erede dei Sarará
Do nome e do renome
Di nome e di fama
De um feroz senhor de engenho[12]
Di un feroce signore di ingegno
E das mandingas de um escravo
E delle disavventure di uno schiavo
Que no engenho enfeitiçou Sinhá
Che nella fazenda stregò Sinhà


[1] Dona = padrona
[2] Tronco  =  strumento di tortura e di umiliazione (simile alla Gogna).  Era costituito da una struttura in legno con fori per braccia gambe e testa e catene per immobilizzare il prigioniero. Generalmente era collocato in un luogo pubbilco in modo che la tortura potesse servire da esempio.
[3] Aleijar = mutilare
[4] Vosmecê, vosmincê, vassuncê = vossa mercê: forma che si dava a persone “importanti”, padroni di schiavi, capi, superiori etc... che non si poteva trattare con il “tu” (tu o vocè).
[5] Açude = diga, sbarramento di raccolta delle acque fluviali
[6] Sabià = E’ un uccello simile al tordo, o al merlo, che possiede un canto melodioso
[7] Xerém = Piatto tipico della cucina della regione del Nordest del Brasile
[8] Furar = Bucare (letteralmente : bucherete i miei occhi)
[9] Iorubà = dialetto nigeriano-congolese del gruppo linguistico benue-congo, parlato dagli iorubà
[10] Pelourinho (picota) = colonna di pietra collocata in luoghi pubblici della città o della fazenda dove venivano torturati ed esposti gli schiavi e i criminali. Il centro storico della città di Salvador di Bahia prende il nome proprio da questo strumento di tortura. Il pelourinho della città di Salvador fu impiantato in diverse piazze fino alla rimozione definitiva che avvenne nel XIX secolo. L’ultimo posto in cui fu installato il pelourinho fu un largo, nel centro cittadino, che viene chiamato ancora oggi “largo do Pelourinho”.
[11]Sarará  = termine informale usato in brasile per indicare individui meticci bianchi o neri con capelli rossicci.
[12] senhor de engenho =  figura centrale, capo, di un gruppo all’interno di una fazenda (engenho) destinata alla coltura e alla lavorazione della canna da zucchero.