sabato 25 febbraio 2012

Eretici e Corsari - Gaber e Pasolini riletti da Marcorè e Gioè

Giorgio Gaber e Pierpaolo Pasolini riletti da Neri Marcorè e Claudio Gioè al Teatro Olimpico di Roma

Senza troppi preamboli, Vi consiglio vivamente di cercare i biglietti e andare di corsa a vedere lo spettacolo di teatro-canzone "Eretici e Corsari", in questi giorni in scena al teatro Olimpico di Roma.
Una breve presentazione dello spettacolo :


(ANSA) - ROMA, 22 FEB - Un collage scenico intelligente, in cui le citazioni di Pier Paolo Pasolini (dagli 'Scritti corsari') si intrecciano alle canzoni di Giorgio Gaber e Sandro Luporini: e' lo spettacolo 'Eretici e corsari', regia di Giorgio Gallione, in scena con successo al Teatro Olimpico di Roma. 

Ne sono interpreti Neri Marcore', che in scena canta e suona anche la chitarra insieme a quattro strumentisti**, e Claudio Gioe', protagonista di fiction di successo come 'Il tredicesimo apostolo' su Canale 5. 




Giorgio Gaber per me, come per moltissimi altri, è stato un punto di riferimento, una guida, un faro illuminante …..gli ho voluto e gli voglio bene, come se ne vuole ad un grande amico, ad un saggio zio…… appena poco di meno che ad un padre…..non esagero.   

Imperdonabile invece è la mia ignoranza per quanto riguarda l'opera di Pierpaolo Pasolini….ma per fortuna sono ancora in tempo per recuperare, leggere e cercare di capire.


Da sempre fanatico e integralista "gaberiano", ero molto preoccupato di come potesse esser rappresentato Gaber; chi ha avuto la fortuna di assistere ad un suo spettacolo dal vivo, sa infatti quanto sia, anzi (purtroppo) era importante la sua presenza scenica, la sua fisicità, la sua mimica, la sua voce, per le sue canzoni, i suoi monolghi.

E devo dire che Neri Marcorè (di cui sono un grande estimatore) ha cercato di  interpretare le canzoni di Gaber con grande rispetto, senza avere la presunzione di metterci del suo, ma nemmeno senza scadere in una pietosa, quanto impossibile  imitazione. Il povero Neri Marcorè sembrava un topolino davanti ad una montagna…..e sapeva di esserlo.

Del resto ha voluto confrontarsi con alcuni dei brani sacri di Gaber, tipo "Qualcuno era comunista", "La presa del potere" e soprattutto Il Brano dei Brani : "Io se fossi Dio" *(in una versione del 1991, molto diversa da quella originale del 1980).

*Allego qui sotto la versione live introvabile di Gaber del 1991 , tanto per spiegare quello di cui sto parlando.

 Io se fossi Dio :
GIORGIO GABER - IO SE FOSSI DIO 1/2 (LIVE 1991)

GIORGIO GABER - IO SE FOSSI DIO 2/2 (LIVE 1991)


Sfrugugliando nella rete ho trovato un commento di un utente privato al videoclip "Io se fossi Dio", che mi è piaciuto tantissimo e lo voglio riportare qui :  
<< GRAZIE DIO,NEL CASO TU CI SIA,PER AVERCI DATO GIORGIO GABER >>

....ovviamente .... concordo .... 


 Il risultato è stato, tutto sommato, positivo: non sono stato costretto ad alzarmi e ad andarmene, cosa che avevo preventivato, qualora la cosa si fosse "messa male"  J ….. avevo ancora davanti agli occhi un tremendo duo di Marcorè assieme al pessimo e presuntuoso Morgan ("Non insegnate ai bambini") , o i tristissimi Enzo Jachetti e Paolo Rossi in una interpretazione da dimenticare di "La strana famiglia" . 

Certo, non ho potuto non rimpiangere amaramente Gaber.
Però lo spettacolo, ricchissimo di contenuti incredibilmente attuali seppur scritti anche 40 anni fa, è sfilato via interessante, accattivante, a tratti emozionante …..in una sola parola : bello!

Perfino il pubblico presente in sala mi ha fatto rimpiangere gli spettacoli di Giorgio …. Spettacoli in cui si seguiva in apnea i monologhi, anche lunghissimi, si rideva fino alle lacrime e …si piangeva e si urlava quando le canzoni finivano…..si urlava assieme a Giorgio, per stemperare l'incredibile tensione.
Invece all'Olimpico, mentre Marcorè cercava di non essere schiacciato dal peso del personaggio che interpretava, e Gioè leggeva le "profezie" mozzafiato di Pasolini, una signorina biondo finto davanti a me consultava il suo fedelissimo I-phone, un'altra cinguettava col suo compagno, un signore usciva per rispondere al cellulare …. Che nostalgia.

Uscendo dal teatro mi sono sentito letteralmente perso.
E' terribile pensare che Giorgio non c'è più … è terribile pensare che non c'è più nessuno, ma proprio nessuno nemmeno vagamente come Lui.

Chissà quale sarebbe stata la sua analisi, quali le sue battute, le sue denunce riguardo questo difficile periodo storico, a questo vuoto di ideali, di ideologia, di morale.

Chissà cosa avrebbero pensato e scritto Pasolini e Gaber del mondo nell'era di Facebook…..mentre pensavo proprio al mondo tirannizzato da Facebook, nel mio girovagare in rete, mi sono imbattuto in un blog molto interessante in cui si riflette proprio su questo argomento. Ecco il link    

Qualcuno mi consigliava di portare i "miei" alunni a vedere lo spettacolo assieme me …. Sarebbe una delusione troppo, troppo grande se li vedessi distratti, non interessati, magari annoiati …. Non mi riprenderei più. E del resto per molti di loro, seguire lo spettacolo sarebbe uno sforzo sovraumano, qualcosa a cui non sono assolutamente "allenati" …. Sarebbe (ripeto :  per molti, non per tutti) come far ascoltare Shostakovich ad un uomo delle caverne….
E purtroppo l'inadeguatezza di cui parlo non riguarda soltanto i miei alunni . 
Questo è il problema … il nulla in cui siamo sprofondati, ci ha anestetizzato, ci ha abituato al mediocre, al meschino, ci ha tolto il sacrosanto diritto all'indignazione , insomma, ci ha fatto abituare alla pentola in cui stiamo bollendo a fuoco lentissimo.

Mi chiedo se, nascendo oggi, Pierpaolo e Giorgio potrebbero diventare ancora una volta Pasolini e Gaber.   


NB
**I quattro strumentisti in questione sono un gruppo 
F A V O L O S O 
che si chiama : 
GNU QUARTET 
( Flauto , violino, viola, violoncello)
vedere per credere : www.gnuquartet.com/

venerdì 3 febbraio 2012

Io Guido Rita, uno sfigato, ma senza monotonia

Ero quasi riuscito a ingoiare la rabbia che mi avevano provocato le dichiarazioni del vice-ministro-figlio-di-papà Michel Martone che, con tutta l’arroganza propria dei potenti, aveva dato degli “sfigati” a tutti quegli universitari che non riuscivano a laurearsi entro i 28 anni.

Ma oggi, di fronte a Mario Monti che con “illogica ironia” ha dichiarato : Che monotonia il posto fisso. I giovani si abituino a cambiare.” (da Matrix, 1 febbraio 2012) 
sento di non riuscire più a trattenere la mia indignazione, di aver bisogno di sfogarmi.

A proposito di Michel Martone consiglio vivamente di leggere questo brevissimo articolo che illustra chiaramente, con tanto di grafico, come ha fatto carriera questo baby professore universitario nonché baby vice ministro:


E poi c'è un gran "pezzo" di Marco Travaglio sul "raccomandato di ferro" Martone che lascia letteralmente senza parole ... e se Travaglio dice il vero  : vergognati Michel ! 


Nella foto a fianco Mario Martone che per spezzare la monotonia dei suoi innumerevoli posti fissi ha deciso di cambiare e, finalmente, andare a lavorare in miniera.


Mi sono laureato in Chimica a 30 anni e oggi sono un precario della scuola.

Eppure, contrariamente a quanto sostengono i due professori, Martone e Monti , per la vita e le scelte che ho fatto, non mi sono mai sentito né uno “sfigato”, ne uno tanto “allegro” vista la totale mancanza di “monotonia” .

Senza cercare di accampare scuse, la laurea in “Chimica”, almeno il vecchio ordinamento, l’unico che ho conosciuto, era un corso molto difficile e molto lungo che, tra l’altro all’epoca prevedeva almeno un anno di tesi sperimentale, da passare dentro un laboratorio … laurea difficile e lunga a maggior ragione per uno come me che, uscito molto presto di casa, ha sempre cercato e trovato lavori e lavoretti di qualunque tipo per tirare avanti.

Mi chiedo se Michel Martone abbia dovuto/voluto lavorare durante la sua tesi per pagarsi affitto, cibo, bollette, vacanze etc.  

Mi chiedo poi se Michel Martone e se i due figli del vecchietto arzillo e spiritoso, Mario Monti, una volta finiti gli studi, abbiano dovuto cercare lavoro, come ho fatto io e come fanno moltissimi, utilizzando i canali usuali concessi ai poveri mortali, tipo annunci sui quotidiani o su riviste specializzate o su siti internet dedicati al cerca lavoro.

E mi chiedo anche se, una volta riusciti ad arrivare al famigerato colloquio di lavoro (a patto che siano stati costretti a sostenerne mai uno) , siano stati valutati e giudicati con gli stessi parametri, le stesse unità di misura degli altri candidati provenienti da famiglie meno note e potenti alle spalle.

Certamente sono convito che oggi tutti loro, Michel Martone e suo padre, Mario Monti e i suoi figli,  siano intrappolati nella terribile “monotonia”  dei loro “dubbiamente meritati” posti fissi e dei loro aurei stipendi.

Oggi, con tanto veleno in bocca, mi sento effettivamente “sfigato”, ma non certo perché mi sono laureato tardi, ma perché vivo in un Paese in cui i figli di papà (e Michel Martone non è certo l’unico) mi staranno sempre avanti a prescindere dalla mia o dalla loro preparazione, un Paese in cui un baby vice Ministro può rilasciare dichiarazioni offensive e sciocche per poi ritrattare, scusarsi ridendosela sotto i baffi (senza esser costretto a dimettersi), un Paese in cui un Primo Ministro, dall’alto della sua stabilità economica e sociale, si può permettere di fare dell’inutile ironia, per giunta in un momento storico come questo, sulla precarietà del lavoro giovanile . 

E non è vero che io, precario, non conosca la “monotonia” … Il mio disprezzo, il mio disgusto, la mia indignazione per chi si arricchisce col mestiere della politica, sulla mia pelle, quello sì è tristemente monotono.     

www.chicosamba.it

Finalmente, dopo mesi di gestazione, è in rete il mio nuovo sito internet :



www.chicosamba.it 


sito totalmente gratuito e senza pubblicità dedicato alla musica brasiliana d'autore



Vi invito a farvi un bel giretto :-) tra fotografie, videoclip, traduzioni in italiano di canzoni brasiliane, e tanto audio mp3 inciso dal sottoscritto in collaborazione con diversi musicisti (Fabrizio Corso, Lourinha G., Daniele Russo e molti altri).

Per festeggiare l'avvenimento ho pubblicato sul sito, nella pagina "audio mp3" anche la nuova mini raccolta di brani brasiliani di cui parlavo nei due post di gennaio (Asa Branca e altre storie parte 1 e 2).

Ho chiamato la mini raccolta "Il Brasile che non c'è più" poiché  i brani riguardano tutti, in qualche modo, un mondo meraviglioso, di musica e poesia che sembra essersi definitivamente perso.

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