venerdì 9 dicembre 2011

Libertà….è partecipazione

Lunedì 5 dicembre 2011 : 
un pomeriggio dedicato alla Cultura

<< Lunedì 5 dicembre, presso la sala polifunzionale del Museo Crocetti, ha avuto luogo il V incontro culturale organizzato dalle Prof.sse Mirella Proia e Giovanna Trapani del Liceo GG Visconti di Roma in collaborazione con l’Associazione M.Arte. 
Gli studenti hanno proposto un percorso da loro ideato attraverso le arti della fotografia, del disegno, della poesia e della musica: la metamorfosi è una farfalla. (Vedi foto a lato). 
Presente all’evento anche l’Assessore alla Cultura del XX Municipio, Marco Perina. >>

Scrivo questo post sia per celebrare il talento e la fantasia di alcuni dei miei alunni, sia per comunicare la mia gioia, il mio orgoglio per aver potuto partecipare, in qualità di “coordinatore musicale” ad un evento (purtroppo) raro.

Spesso si è portati a pensare agli adolescenti italiani come a un enorme branco senza ideali, senza cultura, senza speranza, ipnotizzato davanti agli schermi degli iPhone, delle Playstation e della televisione italiana……e purtroppo spesso è proprio così.

Però poi capitano pomeriggi come quello del 5 dicembre scorso che necessariamente devono far riflettere e che mi portano a pensare che le potenzialità dei ragazzi siano soltanto inespresse e probabilmente non per colpa loro, ma dello sciagurato contesto in cui vivono...e cioè per colpa delle famiglie, degli insegnanti e delle scuole, dei mass media e dei governi che li gestiscono.

Ho avuto la grande fortuna di essere scelto, come docente, da un Liceo incredibilmente attivo da un punto di vista culturale; un liceo che ogni anno, grazie all’impegno e alla bravura della Prof.ssa Giovanna Pini, allestisce, durante tutto il corso dell’anno scolastico, e porta in scena uno spettacolo teatrale in cui ogni dettaglio, dalla vendita dei biglietti, alla scenografia, dalla recitazione alla regia, è curato in prima persona dagli alunni.

E con mia grande gioia sono stato coinvolto dalle Prof.sse Mirella Proia e Giovanna Trapani (grazie, grazie, grazie) a coordinare la parte musicale della giornata della cultura : 
“La metamorfosi … è una farfalla”.
Tutti i ragazzi che hanno voluto hanno esposto i loro disegni, le loro fotografie, hanno letto e interpretato le loro poesie o i loro brani in prosa e hanno cantato e suonato mostrando tutto il loro talento.

Tra tutte le performances proposte una in particolare mi ha lasciato a bocca aperta; due mie alunne (V linguistico), Mary Muneghina e Arianna Cives, hanno portato in scena il brano di Giorgio Gaber :
“la Libertà”

Mary leggeva il testo del brano mentre Arianna suonava il piano in sottofondo : il connubio perfetto tra musica e poesia. 


Al di là della bravura e della disinvoltura delle due ragazze, che presumibilmente si esibivano per la prima volta davanti ad un pubblico, sono rimasto “folgorato” dalla scelta del testo (Giorgio Gaber sin da quando ero bambino è stato ed è ancora il mio inarrivabile mito). 

Come è arrivato quel testo fino a loro ? Come sono riuscite a scavare in mezzo a tutta l’immondizia che i media propongono loro giornalmente per arrivare a scoprire e ad amare un tale gioiello ? Che meraviglia che lo sentano tanto vicino da volerlo interpretare !

Mentre si esibivano io tremavo per l’emozione, tra la paura che potesse arrivare qualche intoppo, qualche stecca, e l’orgoglio di essere un loro insegnante e anche, un po’, loro amico.
Mary leggeva il testo con incredibile sicurezza, non un errore, non una sbavatura, e Arianna l’accompagnava con le note di Imagine (J.Lennon)… il suono del piano era perfettamente legato con quello della voce …. Brave !
E quando hanno terminato il brano, che felicità unirsi allo scroscio di tutti quegli applausi sinceri ed emozionati …. chissà quanto sarebbe stato felice Giorgio.



<< La libertà non è star sopra un albero, 

non è neanche il volo di un moscone, 

la libertà non è uno spazio libero, 
libertà è partecipazione.>>

G.Gaber


Citando il mio adorato Gaber, questa manifestazione ha dato la possibilità ai ragazzi del Visconti (a tutti quelli che lo volevano) di partecipare e partecipare da protagonisti, quindi di essere, in qualche modo e per qualche istante, liberi.

Subito dopo Valerio del Conte (un mio brillantissimo alunno) ha presentato una sua poesia, scritta solo pochi giorni prima pensando proprio al tema della manifestazione (la metamorfosi); sarò di parte, sarò troppo coinvolto affettivamente, ma a me la poesia è sembrata stupenda. Barbara Borin ha letto il testo della poesia accompagnata da Alessandra Chicchiarelli al pianoforte con un brano di sua creazione. Anche in questo caso il pubblico e io tra loro si è “spellato le mani” per applaudire lo sforzo, la creatività e la bravura dei tre ragazzi.

Alessandra Chicchiarelli ha poi anche aperto la sezione dedicata alla musica interpretando, alla grande, al pianoforte un brano di Ludovico Einaudi “le Onde”…. Come mi sarebbe piaciuto ascoltare Alessandra, come mi è già capitato, suonare un brano dei Pink Floyd, o magari di qualche classico della Bossa Nova tipo “Corcovado”, o “Estrada branca”, magari nella versione del grande Stefano Bollani, piuttosto che quel brano di quel modesto scopiazzatore che è Einaudi. 

Oltre a loro non posso non citare Nadia Zafferani (V scientifico) che senza accompagnamento musicale e senza microfono … su un “filo sottilissimo”, “senza rete” davanti al pubblico e non mostrando alcun timore reverenziale per ciò che stava affrontando ….  ha cantato nientemeno che un brano tratto da “Madama Butterfly” di G.Puccini....non so se mi spiego ! 
Anche in questo caso un grandissimo e meritatissimo successo di pubblico… Che coraggio, che talento ! Sono convinto che Nadia, continuando a lavorare sulla sua voce, sul suo talento, possa fare molta strada nella musica.  

Bravi, Bravissimi anche gli altri tre ragazzi “musicali” J , tra cui anche Elisabetta Sorbi, la bravissima vincitrice del premio** consegnato dalla giuria e poi Christian Pagliucchi e Alessandro Mauriello; con questi tre ragazzi ho avuto l’onore e il piacere di suonare “nel Blu dipinto di Blu” accompagnandoli con la mia chitarra, per chiudere la serata in mezzo agli applausi di un pubblico divertito e compiaciuto.

Elisabetta Sorbi (la vincitrice**) sembrava uscita da un Talent Show : stessa voce, stessa determinazione, stesso brano pop del momento; ha cantato una canzoncina di una certa Adele (?) … ero l’unico a non conoscerla J … sto diventando irrimediabilmente vecchio e sono sempre più fuori dall’attualità (che gioia) ! Peccato, una voce bella come quella di Elisabetta l’avrei voluta sentire impegnata in qualcosa di più articolato, di meno banale…di più impegnativo.

Alessandro Mauriello è una specie di reincarnazione di Novecento (il Pianista sull’Oceano); ragazzo schivo, apparentemente sempre un po’ stralunato, ma con un talento “pianistico” eccezionale ! Ha suonato meravigliosamente e cantato un brano strepitoso,  “La donna Cannone”… mai si sarebbe potuto pensare che Alessandro fosse un assoluto autodidatta ! Che talento !


Christian Pagliucchi invece è un giovane, nuovo, fresco Claudio Baglioni... Una voce pulita, intensa, potente … in una parola, bella ! Ha scelto di presentare una canzone “storica”, forse difficile da condividere con i tanti ragazzi del pubblico: 
“Il Mondo” (Jimmy Fontana)… i vecchietti come me invece hanno apprezzato molto! Oltretutto, malgrado sia soltanto un anno che studia pianoforte, è riuscito egregiamente ad accompagnarsi… Anche a lui va tutta la mia stima ! Chissà se tra qualche anno non mi capiterà di comprare un suo disco ! ...A quel punto, quando Christian sarà famoso, mi potrò rivendere, a peso d’oro, le copie dei suoi compiti in classe!

** Il Premio….
L’unico neo della serata….

Proprio perché sono un rompiscatole, non posso fare a meno di criticare l’unico neo di un pomeriggio strepitoso : 
l’idea della gara e quindi di un vincitore e di più vinti.

La televisione negli ultimi anni, con programmi spazzatura come: 
 “il Grande Fratello”, “Amici”, “X-Factor” e simili, sta cercando di far passare il concetto che tutto sia competizione, gara, premio, dentro o fuori, vittoria o sconfitta; per cui esistono pochi, pochissimi campioni, felici, ricchi e contenti e tutti gli altri sono perdenti, in lacrime, delusi e sconfitti. 

Non posso che oppormi a questo modo di vedere la realtà, soprattutto nel campo dell’arte e della musica in particolare… 

Soprattutto quando ad essere in gara ci sono giovani o giovanissimi che possono soffrire e molto per una sconfitta…. O illudersi stupidamente per una vittoria.

Credo che la musica sia emozione e passione, non solo tecnica, talento e creatività, non solo studio e dedizione, ma allora come si fa a decretare un vincitore quando si ha a che fare con argomenti tanto soggettivi ? 

E’ possibile amare dello stesso amore due artisti molto diversi tra loro senza necessariamente dover decretare chi ha vinto e chi ha perso….

E per me, anche se mi rendo conto che suoni un po’ retorico, tutti i ragazzi di quel bel pomeriggio di cultura, hanno vinto... Anche se mi sforzassi, non riuscirei ad individuare uno sconfitto tra di loro…
Che dolore aver visto sui volti di molti di loro rabbia o tristezza per il premio non arrivato.   

L’importante nella musica è , più che mai…..la partecipazione…...      

Grazie Mario

Grazie ai Mari e Monti perché se è vero come dice Gaber che
“Libertà è partecipazione”
Allora oggi mi sento proprio libero
Perché posso partecipare, perché super Mario mi fa partecipare
Partecipare al salvataggio disperato del mio Paese
E non a tutti è data questa gioia
Non tutti posso partecipare quanto partecipo io….e quelli come me
Ed essere felici quanto lo sono io…..e quelli come me
Grazie Mario per aver allontanato da me lo spauracchio della pensione
Sempre di più saremo come te, che a 70 anni nemmeno ci pensi alla pensione
Grazie Mario per aver escluso la Chiesa dalla partecipazione
Che Loro giustamente devono pensare solo allo spirito, non a sporche questioni materiali
Grazie Mario per non aver toccato i grandi ricchi e i loro patrimoni
Che Loro adesso sono tristissimi per non poter partecipare
Grazie Mario per non aver messo le mani in tasca ai parlamentari
Che Quelli hanno già fatto tanto per il nostro Paese
Grazie Mario per non aver messo le manette le furbi e agli evasori   
Che Quelli potranno sempre avere un ruolo nel nostro nuovo Paese
Grazie Mario cuor di leone per il tuo coraggio
Per esserti schierato contro i poteri forti dalla parte dei più deboli
Grazie Mario con te finalmente le tasse saranno uguali per tutti
Da Berlusconi al ragazzo del phone center, da D’Alema all'impiegato
Da Marchionne all’operaio, da Totti al magazziniere
Da Della Valle al pescatore, da Benetton al muratore
Tutti pagheranno, finalmente, lo stesso Identico prezzo
Per il biglietto per poter partecipare.
Grazie Mario    

Amare una donna molto più giovane

Essa Pequena - Chico Buarque 


Nell’ultimo disco di Chico Buarque, tra le altre meraviglie, c’è un brano, un blues d’altri tempi:
“Essa pequena” 
brano che mi ha stregato per la sua delicatezza sia per quanto riguarda la parte musicale, che per quanto riguarda il contenuto del testo.

Per qualche tempo ho lavorato come musicista all’Hotel de Russie di Roma e continuamente, mentre suonavo, vedevo sfilarmi davanti coppie improbabili e improponibili : lui anzianotto, scintillante di ricchezza ostentata, magari un po’ unto, lei giovanissima e bellissima con un sorriso artefatto avvelenato dalla tristezza; sembrava quasi che lui volesse esporre al “pubblico” la sua nuova automobile, il suo nuovo giocherello… 
E io, per il semplice fatto di essere uomo, come lui, mi vergognavo.

La stessa vergogna, lo stesso disgusto li provo quando i giornali, le radio, o la televisione ci deliziano con notizie di gossip che parlano di ricchi e potenti signori over settanta che si “accompagnano” con bellissime giovani soubrette, ballerine, modelle in cerca di successo.

La canzone di Chico Buarque affronta proprio il tema dell’amore tra un uomo di una certa età e una ragazza molto più giovane e lo fa, come dicevo prima, con una delicatezza, con una poesia che riescono a farmi dimenticare il disgusto dei tempi del de Russie e mi lasciano credere che un “amore” simile possa esistere.
Non so che darei per sapere quanto c’è di autobiografico in questa canzone, se c’è effettivamente una donna tanto più giovane nella vita di Chico Buarque.

Qui di seguito trovate la mia traduzione dal Portoghese in Italiano del brano in questione.
Per ascoltare/osservare la canzone gratuitamente clicca qui sotto :
oppure qui :


Essa pequena* / Questa Piccolina
Chico Buarque
Traduzione in italiano a cura di Guido Rita

Il mio tempo stringe, il suo tempo avanza 
I miei capelli sono grigi, i suoi color di zucca
Temo che non durerà molto la nostra storia, ma
Sono tanto felice con lei

Il mio giorno vola e lei non si sveglia
Arrivo fino all’angolo e lei vuole andare in Florida
Penso di non sapere esattamente cos’è che dice quando parla, ma
Non mi stanco di contemplarla

Come un tirchio conto i miei minuti
Ogni secondo che svanisce
Preoccupandomi per lei che vive in un altro mondo
Lei che butta le sue ore al vento

A volte si trucca le labbra ed esce
“Come vuoi tu” le dico, “Take your time” *
Sento che ancora mi farà penare questa piccolina**, ma 
Il “blues”***  sarà valso la pena 


* divertiti
**ragazzina, piccolina
***tristezza