Era ottobre quando, con l'aiuto esperto di mio padre, ho conficcato nel
terreno degli zeppetti insignificanti, i cosiddetti "carducci", dai quali, con
mia grandissima perplessità, lui mi assicurava sarebbero nati i
carciofi.
Gli zepppetti stavano lì un po' storditi dalla nuova
sistemazione, confusi e non ben consci, credo, del loro compito; alcuni
sembravano perdere la speranza e morivano quasi dileguandosi nel terreno; altri
resistevano seppur senza capire il senso del loro destino….come fossero
persone.
Poi arrivò la neve….tanta, troppa neve. Tutto intorno al campo degli
zeppetti era solo morte e un silenzio che veniva interrotto solo dal fragore dei
rami e i tronchi degli alberi che si spezzavano sotto il peso prepotente del
ghiaccio e della neve.
Ho "pianto" gli zeppetti ricoperti dal freddissimo mantello
impenetrabile e ho pensato che anche per quest'anno avrei comprato i carciofi
al mercato.
Invece poi il sole si fece sempre un po' più sicuro e gli zeppetti
superstiti spuntarono dai ghiacci sconfitti, come fossero grattacieli, consapevoli della loro forza, in qualche modo padroni del loro futuro; fu lì
che capii che per la prima volta in vita mia avrei assaggiato un mio carciofo !
Mai come in questi giorni, dopo aver assaggiato il mio Primo Meraviglioso Carciofo, ho
apprezzato la mitica poesia di Pablo Neruda.
Ode al carciofo
Pablo Neruda
Il carciofo dal tenero cuore si vestì da
guerriero,
ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all'asciutto sotto le sue squame,
vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l'origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero,
brunito come bomba a mano,
orgoglioso,
e un bel giorno,
a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei
carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l'osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.
....spesso mi capita di sentirmi come un carciofo....con una corazza esterna, quasi una carapace, ma incredibilmente e, nel mio caso, preoccupantemente morbido e delicato all'interno.....
Non ho mai capito chi utilizza il termine "carciofo" per offendere....
Una ricetta del carciofo alla romana
Pulire i carciofi dalle foglie più esterne; sarà doloroso pensare di
doverle gettar via, ma non sono ancora riuscito a trovare un modo valido per
utilizzarle (sia accettano suggerimenti).
Tagliare la sommità delle foglie di carciofo ed eliminare, aiutandosi con
un coltellino o con un cucchiaino, la "barbetta" interna che
ricopre il cuore del carciofo.
Attenzione, togliere assieme alla "barbetta" anche
parte del cuore è reato grave !
A questo punto o cuocete subito i carciofi (con i loro gambi mi raccomando), o dovrete far galleggiare i carciofi in acqua resa debolmente acida da un
limone; infatti il carciofo se esposto all'ossigeno atmosferico si ossida
facilmente (è infatti un ottimo antiossidante naturale) colorandosi di nero.
All'interno delle foglie, incastonati come fosse una pietra preziosa su un
anello, io metto un po' d'aglio (non troppo, altrimenti ammazzo il sapore del
mio eroe) un po' di mentuccia e talvolta un po' di basilico…..non vi
dimenticate il sale !
Ho provato recentemente
ad aggiungere, quasi a fine cottura, un po' di erba pepe ed il risultato è stato
brillante e in fase di brevetto.
Annaffio tutto con un po' di succo di limone, acqua e olio lascio cuocere per
circa 40 minuti a fuoco medio; utilizzo il coperchio solo per la prima
mezz'ora.
Prima di affondare i miei sensi nel carciofo recito ad alta voce la poesia
di Neruda….come fosse una preghiera !
Per informazioni nutrizionali sul carciofo allego questo splendido link :