Agli esami di maturità di quest’anno un’alunna maturanda (di una
delle commissioni di cui facevo parte) ha portato in tesina una poesia di Pablo
Neruda : “Ode al gatto”, poesia che lessi per la prima volta tantissimo tempo
fa…..e drammaticamente stavo perdendo memoria della sua esistenza.
Mi chiedo con quali peripezie e arrampicate sugli specchi la
ragazza fosse riuscita a far entrare “il gatto” tra i noiosissimi programmi
didattici del quinto anno di liceo…..non me lo ricordo perché appena ho trovato
la poesia di Neruda nella tesina mi ci sono tuffato dentro e non ne sono più
uscito fino al termine dell’interrogazione.
Chico - foto Guido Rita |
Chi ha avuto la fortuna di condividere una casa e un pezzetto di vita con un gatto, non potrà che amare “Ode al gatto” anche se sono convinto di conoscere diversi “gattari” che non condividono la visione di Neruda.
In particolare c’è un passo che potrebbe non piacere a diversi
“gattofili” :
<<…. tutti sanno di te ed appartieni
/ all'abitante meno misterioso / forse tutti si credono padroni / proprietari
parenti di gatti / compagni colleghi / discepoli o amici /
del proprio gatto.
Io no / io non sono d'accordo / io non conosco il gatto…>>
Io no / io non sono d'accordo / io non conosco il gatto…>>
Un signore amico mio, campagnolo e gattofilo come me, qualche
tempo fa si è separato da sua moglie (anche lei gattofila) e lei è tornata ad abitare nella metropoli; la
signora pretendeva di portare via i “suoi” gatti dalla casa di campagna e
rinchiuderli in un appartamento di città di 60 mq…. Forse aveva paura che il
marito li potesse far toccare, o carezzare da una sua ipotetica nuova compagna...chissà…O forse più verosimilmente era un modo per cercare di colpire il
marito….sula pelle di quei gatti ruspanti che diceva di amare come figli......
Che errore pensare che i gatti “appartengano” a quacuno !!!
Che orrore trattarli come "soprammobili mobili" !!!
Con gran gioia di Mamma Natura quei gatti ancora sono pulciosi cacciatori di topi e talpe, ancora prendono il fresco impolverati sotto la luna…..ancora godono della libertà assoluta in cui hanno sempre vissuto. Dubito che rimpiangeranno di aver perso un “padrone” …. Magari soffriranno (chissà?) della perdita di un “convivente”.
Ode al gatto
Pablo Neruda
Gli animali furono imperfetti
lunghi di coda
plumbei di testa
piano piano si misero in ordine
divennero paesaggio
acquistarono nèi, grazia, volo
il gatto
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso
nacque completamente rifinito
cammina solo
e sa quello che vuole.
L'uomo
vuole essere pesce e uccello
il serpente vorrebbe avere ali
il cane è un leone spaesato
l'ingegnere vuol essere poeta
la mosca studia per rondine
il poeta
cerca di imitare la mosca
ma il gatto
vuol solo essere gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda
dal fiuto al topo vivo
dalla notte
fino ai suoi occhi d'oro.
Non c'è unità come la sua
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione
è una sola cosa
come il sole o il topazio
e l'elastica linea de suo corpo
salda e sottile
è come la linea della prua
di una nave
i suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi
le monete della notte.
Oh piccolo
imperatore senz'orbe
conquistatore senza patria
minima tigre di salotto
nuziale sultano del cielo
delle tegole erotiche
il vento dell'amore
all'aria aperta
reclami
quando passi e posi
quattro piedi delicati
sul suolo
fiutando
diffidando
di ogni cosa terrestre
perché tutto
è immondo
per l 'immacolato
piede del gatto
oh fiera indipendente
della casa
arrogante vestigio della notte
neghittoso ginnastico
ed estraneo
profondissimo gatto
poliziotto segreto
delle stanze
insegna
di un irreperibile velluto
probabilmente non c'è enigma
nel tuo contegno
forse non sei mistero
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso
forse tutti si credono padroni
proprietari parenti di gatti
compagni colleghi
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no
io non sono d'accordo
io non conosco il gatto
so tutto
la vita e il suo arcipelago
il mare e la città incalcolabile
la botanica
il gineceo coi suoi peccati
il per e il meno
della matematica
gli imbuti vulcanici del mondo
il guscio irreale
del coccodrillo
la bontà ignorata del pompiere
lunghi di coda
plumbei di testa
piano piano si misero in ordine
divennero paesaggio
acquistarono nèi, grazia, volo
il gatto
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso
nacque completamente rifinito
cammina solo
e sa quello che vuole.
L'uomo
vuole essere pesce e uccello
il serpente vorrebbe avere ali
il cane è un leone spaesato
l'ingegnere vuol essere poeta
la mosca studia per rondine
il poeta
cerca di imitare la mosca
ma il gatto
vuol solo essere gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda
dal fiuto al topo vivo
dalla notte
fino ai suoi occhi d'oro.
Non c'è unità come la sua
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione
è una sola cosa
come il sole o il topazio
e l'elastica linea de suo corpo
salda e sottile
è come la linea della prua
di una nave
i suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi
le monete della notte.
Oh piccolo
imperatore senz'orbe
conquistatore senza patria
minima tigre di salotto
nuziale sultano del cielo
delle tegole erotiche
il vento dell'amore
all'aria aperta
reclami
quando passi e posi
quattro piedi delicati
sul suolo
fiutando
diffidando
di ogni cosa terrestre
perché tutto
è immondo
per l 'immacolato
piede del gatto
oh fiera indipendente
della casa
arrogante vestigio della notte
neghittoso ginnastico
ed estraneo
profondissimo gatto
poliziotto segreto
delle stanze
insegna
di un irreperibile velluto
probabilmente non c'è enigma
nel tuo contegno
forse non sei mistero
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso
forse tutti si credono padroni
proprietari parenti di gatti
compagni colleghi
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no
io non sono d'accordo
io non conosco il gatto
so tutto
la vita e il suo arcipelago
il mare e la città incalcolabile
la botanica
il gineceo coi suoi peccati
il per e il meno
della matematica
gli imbuti vulcanici del mondo
il guscio irreale
del coccodrillo
la bontà ignorata del pompiere
l'atavismo azzurro
del sacerdote
ma non riesco
a decifrare un gatto
sul suo distacco
la ragione slitta
numeri d'oro
stanno nei suoi occhi.
del sacerdote
ma non riesco
a decifrare un gatto
sul suo distacco
la ragione slitta
numeri d'oro
stanno nei suoi occhi.
Oltre alla poesia di Neruda ce ne sono altre due di un autore
molto diverso, molto “maledetto”, che pure sembra sciogliersi di fronte alla
bellezza, allo sguardo del gatto : Charles Baudelaire.
Il gatto
Charles Baudelaire
Vieni bel gatto, vieni sul mio cuore amoroso;
trattieni i tuoi artigli
ch'io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d'agata e metallo.
Quando a bell'agio le mie dita a lungo
ti carezzan la testa e il dorso elastico,
e gode la mia mano ebbra al toccare il tuo corpo elettrico,
vedo in spirito la mia donna:
profondo e freddo come il tuo, il suo sguardo, bestia amabile,
penetra tagliente come fosse una freccia,
e dai piedi alla testa
una sottile aria, rischioso effluvio,
tutt'intorno gira al suo corpo bruno.
I gatti
trattieni i tuoi artigli
ch'io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d'agata e metallo.
Quando a bell'agio le mie dita a lungo
ti carezzan la testa e il dorso elastico,
e gode la mia mano ebbra al toccare il tuo corpo elettrico,
vedo in spirito la mia donna:
profondo e freddo come il tuo, il suo sguardo, bestia amabile,
penetra tagliente come fosse una freccia,
e dai piedi alla testa
una sottile aria, rischioso effluvio,
tutt'intorno gira al suo corpo bruno.
Lulù - Foto Guido Rita |
I gatti
Charles Baudelaire
nella loro età matura, i gatti possenti e dolci, orgoglio
della casa, come loro freddolosi e sedentari
Amici della scienza e della voluttà, ricercano il silenzio e
l'orrore delle tenebre; l'Erebo li avrebbe presi per funebri
corsieri se mai avesse potuto piegare al servaggio la loro fierezza
Prendono, meditando, i nobili atteggiamenti
delle grandi
sfingi allungate in fondo a solitudini, che sembrano
addormirsi in un sogno senza fine:
sfingi allungate in fondo a solitudini, che sembrano
addormirsi in un sogno senza fine:
le loro reni feconde sono piene di magiche
scintille e di
frammenti aurei; come sabbia fine scintillano vagamente
le loro pupille mistiche.
frammenti aurei; come sabbia fine scintillano vagamente
le loro pupille mistiche.
Mosca e topo - Foto Guido Rita |
In realtà, a pensarci bene, moltissimi autori sono stati tanto affascinati dal gatto da esserne ispirati nella composizione di Poesia, Musica, Dipinti etc…
E allora ….. Gattari pazzi di tutto il mondo ho trovato un sito internet “Gatti e Arte” che certamente vi piacerà !
E' una raccolta geniale di tutte le opere d'arte (dalla Poesia alla Musica, dal Cinema alla Pittura) che hanno come soggetto il prezioso felino !
Chico e Guido - Foto Guido Rita |
Olá Guido,
RispondiEliminaEu não conhecia este poema de Neruda,
é muito bonito.
Parabéns pelo blog sempre interessante :))
Saluto dal Brasile, Jussara