Quest'anno ho avuto la fortuna di essere "nominato" commissario esterno (per scienze naturali e geografia astronomica) per gli esami di maturità classica.
Ovviamente sono stato chiamato in sostituzione di qualche professore o professoressa di ruolo....io appartengo ad una categoria di insegnanti, la famigerata "terza fascia", per cui il Precariato, di cui parla il ministro "nanetto", è una specie di chimera meravigliosa.
Se si pensa ai lavoratori come ad un treno pieno di viaggiatori, i precari sarebbero quelli in un'ipotetica terza classe......io, con molti altri come me, siamo senza biglietto fuori dal treno a rincorrerlo, senza, tra l'altro, crederci troppo.
Inoltre sono stato fortunatissimo a capitare in una commissione di professori "umani", gentili e disponibili con i collegi e con i maturandi.....e con un presidente di commissione "buono come il pane".
Eppure.....ho fatto i conti con una "istituzione", quella degli esami di maturità, che mi lascia più di qualche dubbio.
L'idea che cinque anni di lavoro (o di non lavoro, in diversi casi) di un ragazzo possano essere valutati in pochi giorni con prove spesso molto discutibili non può piacermi.
Sulla valutazione finale (quel numeretto freddo che uno si porterà appresso per tutta la vita, essendo costretto ad inserirlo in ogni suo curriculum vitae), il percorso di ben cinque anni di studi incide solo per il 25%.
Le prove orali hanno un peso del 30% (considerate che ciascun professore può interrogare l'alunno per circa 7 minuti di media).
E le tre prove scritte hanno il gigantesco peso del 45%......per forza i ragazzi cercano di copiare a destra e a sinistra....non ci vedo niente di strano......la posta in gioco è troppo alta per il fair play.
Siamo sicuri che uno studende che esce con 72 vale 72/100 ?
Siamo sicuri che gli esami di maturità stabiliscano con certezza se un ragazzo è maturo o meno? Siamo sicuri che siano uno strumento utile ?
Bah......
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa un ragazzo appena maturato, o qualcuno che si deve ancora maturare....
Caro maestro che freschezza!!
RispondiEliminaE' commovente la tua delusione sugli esami di maturità.
Da una vita ormai sono una superficiale ed inutile formalità.
Un abbraccio.
Norbert
.......carissimo Norbert :-)
RispondiEliminaSì, visti da fuori gli esami di maturità sono una inutile formalità.....
Ma dovresti vedere l'angoscia, il terrore dipinto sui visi di quei poveretti che devono dare l'esame.
Ho visto ragazzi tremare come foglie, altri riempirsi di chiazze rosse sul viso e sul collo, altri quasi mettersi a piangere solo per la paura di chissà quali domande.
Certamente devono imparare a stare davanti a una commissione giudicante, visto che a molti li attende l'Università e poi i colloqui di lavoro.
Forse però bisognerebbe cercare una strada diversa che non abbia il sapore di "Giudizio Universale".
Magari esami meno "colossali" ripetuti nel corso degli anni...
Magari esami mirati al percorso di studi o di lavoro che lo studente sceglie di intraprendere subito dopo la maturità.
Un sistema ci deve pur essere per migliorare la situazione.
Ricambio l'abbraccio "Norbertella" :-)
Guido
Ecco cosa mi scrive una "mia" bravissima alunna che si è maturata quest'anno.....e che non è riuscita a postare il suo commento sul blog...per motivi....diciamo....tecnici :-)
RispondiEliminaSARA scrive :
"Secondo me il problema va cercato alla radice: "Esame di MATURITA'".
..Chi è stato l'idiota che gli ha dato questo nome?
Cioè, uno che sa tradurre il greco da paura, è più "maturo" di uno che riconosce a stento i participi? O magari la sua "maturità" dipende da quanto ne sa di italiano, storia.. scienze.. :)
E' una cosa folle,e -almeno secondo me- assolutamente priva di senso.
Peraltro, come dici te, è assurda l'idea di giudicare una persona in base a solo 4 prove.
Forse la prova di maturità più seria a cui sono (siamo) sottoposti è proprio quella di accettare un giudizio, spesso poco veritiero; di prendere quel 72 e metterselo in tasca, con la consapevolezza di essere molto di più.. a volte. E a volte molto meno."
la tua "bravissima" alunna, nonchè mongolissima capra con i computer, è riuscita a superare i "problemi tecnici"..:D
RispondiElimina..chissà com'è, ma non avevo dubbi sullo sfondo :)
a presto, "prof"
Fabrizio SCRIVE, in risposta a SARA
RispondiElimina(sulla mia mail e io pubblico....)
"Non è tanto ciò che sai, ma ciò che serve per sapere
Quello che sa tradurre il greco da paura, rispetto a quello che sa a stento i
participi, molto probabilmente è uno che sa prendersi delle responsabilità e sa portarle fino in fondo, che si parli di greco, scienze o pallavolo, e con tutta la fatica e i sacrifici che questo comporta (e cazzo guì, noi lo sappiamo bene!)
E questo secondo me E' SENZ'ALTRO un indice di maturità!
Il resto è solo una questione di definizioni e di numeri. Viviamo in una societò burocartica, dove il numeretto alla fine ha delle conseguenze pratiche sulla tua vita.
Perciò, intanto che tutti proviamo a inventare qualcosa di meglio, tanto vale prenderne atto e comportarsi di conseguenza, invece di
mettere il cervello a bagnomaria per una questione di principio.
Andare bene a scuola non è una questione di voti o di forma, ma di sostanza.
Un po' come fare la dieta o diventare un atleta: non c'è altra via che farne
UNO STILE DI VITA, non può funzionare che così
E anche questo, per me, è senz'altro un indice di maturità...
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